Contro il piano di annessione dei territori palestinesi al fianco delle lotte degli sfruttati che infiammano il mondo intero!
Il prossimo 1 luglio 2020 segnerà, secondo i programmi dello stato sionista d’Israele, un passo definitivo nell’aggressione ai diritti e alla vita stessa del popolo palestinese. Dopo la proclamazione di Gerusalemme a capitale dello stato, prontamente riconosciuta dall’amministrazione Trump, il governo Netaniahu-Ganz ha deciso l’annessione di una consistente parte della Cisgiordania, già presa di mira dal procedere inesorabile degli insediamenti dei coloni israeliani che di anno in anno hanno occupato e sfruttato le terre più fertili e le acque del Giordano, sottraendo così risorse vitali agli abitanti palestinesi. Si preparano così nuovi esodi, un impoverimento crescente, una ulteriore umiliazione e l’allontanamento sine die della realizzazione dell’obiettivo per cui le masse palestinesi si battono da decenni: la fine dell’occupazione, uno stato proprio, sulla terra dove sono nati, una vita dignitosa, i più elementari diritti.
La massa degli sfruttati palestinesi ha sempre affrontato a viso aperto, con la lotta, la sequela di aggressioni che ha dovuto subire. Lo farà anche questa volta, nonostante l’aperta ostilità dei governi occidentali che, in Europa come negli Usa, non fanno neanche più finta di sostenere i “legittimi diritti del popolo palestinese” schierandosi senza mezzi termini a fianco di Israele e del governo Usa. Il governo italiano, nella persona di Conte, è stato il primo a congratularsi con Netaniahu per la formazione del nuovo governo assieme al militare Ganz. La complicità del governo italiano non è solo morale, ma mira a mantenere in piedi una solida rete di interessi economici; basti pensare al fatto che i fondi pensione italiani ed europei investono nelle banche israeliane che forniscono sostegno finanziario agli insediamenti dei coloni, che ora il governo israeliano vuole annettere.
E’ questa complicità internazionale, che comprende anche tutti i governi arabi, occupati piuttosto a reprimere i propri stessi popoli, che consente al governo israeliano di procedere indisturbato nella sua politica criminale, che deve essere al centro della nostra denuncia. E’ la complicità alla preparazione di nuove guerre e di nuovi massacri in tutta l’area, nel tentativo di sedare l’insorgenza delle masse che si propaga ad ondate sempre più massicce.
Nel frattempo, in un giorno di ordinaria violenza, i militari israeliani hanno colpito a morte un ragazzo disabile palestinese, Eyad Hallaq, che cercava, disarmato, di sottrarsi alla cattura.
Dall’altra parte del pianeta, la nostra America scendeva in piazza, con travolgenti manifestazioni, per denunciare l’ennesimo assassinio di un uomo di colore da parte della polizia, e affermare, a milioni, che le vite dei neri contano. Ecco ancora una volta il mondo spaccato in due: le vite dei neri contano, le vite dei proletari e degli oppressi contano. E questo grido di battaglia è arrivato fin nel cuore dell’imperialismo mondiale e locale, se abbiamo visto, con gioia, manifestare anche a Tel Aviv con i cartelli che affermavano con forza “le vite dei palestinesi contano”, mettendo insieme i ritratti dei due (ultimi) assassinati.
L’unità nella lotta tra sfruttati nel mondo ha fatto un oggettivo passo avanti. Sta a noi sostenere con tutte le nostre forze questa unità, che la lotta e la resistenza delle masse palestinesi ha tenuto viva in questi anni, pagando un prezzo altissimo di martiri e di vessazioni continue. E’ per questo che siamo qui oggi. E’ per questo che è necessaria la più ampia mobilitazione internazionale per fermare l’ennesima aggressione al popolo palestinese!
Viva la resistenza palestinese!
Viva la lotta di tutti gli sfruttati, dagli Usa al Medioriente, che si battono contro l’imperialismo occidentale e i loro sfruttatori!
27 giugno 2020
Comitato permanente contro le guerre e il razzismo – comitatopermanente@gmail.com
https://pungolorosso.wordpress.com/
Piazzetta Radaelli, 3 – Marghera