Nonostante la più che comprensibile resistenza di consistenti settori dei suoi stessi lavoratori, molto spesso nel mirino della CGIL (la FedEx-Tnt di Piacenza è soltanto l’esempio più clamoroso), il SI Cobas nazionale ha deciso di prendere parte alla giornata di sciopero del 16 dicembre con sue proprie iniziative e posizioni, organizzando scioperi in una serie di fabbriche dell’Emilia-Romagna (elencate qui sotto in questo post), nei magazzini FedEx di Bologna (dove si è verificata la paradossale situazione che i pochi iscritti CGIL non hanno scioperato…) e Unes di Vimodrone, volantinando al corteo di Milano, etc. La decisione è stata accolta con favore anche in altre strutture del sindacalismo “di base” e dai compagni del sito Pasado y presente del marxismo rivoluzionario, vedi qui. A quel che ci risulta, solo i delegati USB Stellantis di Melfi e lo Slai Cobas per il sindacato di classe hanno adottato una posizione analoga.
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Metalmeccanici, chimici, ceramiche: in numerose fabbriche il SI Cobas oggi ha scioperato, al fine di aprire una stagione nuova di conflitto e costruire un fronte unico di classe autonomo da padroni e vertici confederali.
Tra i metalmeccanici hanno scioperato: GSM di Villanova, Stellantis di Cento, Atti Fonderia di Bentivoglio, Officine Selleri Castel Maggiore, Fini compressori Zola Predosa.
Sciopero anche nelle piccole e medie industrie, in cui abbiamo iscritti.
Nel comparto chimico: Easycolor, Sherwin Williams, Npt .
In questo settore il SI Cobas ha altri iscritti in piccole realtà che hanno anch’essi scioperato.
A Modena sciopero alla Ceramica Piemme, dove i lavoratori stanno da tempo chiedendo il buono-pasto e il pagamento della tredicesima entro dicembre.
I lavoratori e le lavoratrici, nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato per fare lo sciopero indetto da Cgil e Uil, hanno compreso la necessità di dare anche in questa giornata un segnale a governo e padroni.
La critica ai Confederali, da cui molti nostri lavoratori e lavoratrici provengono, e il peggiorare delle loro condizioni di lavoro, di cui sono responsabili quegli stessi sindacati, che oggi hanno chiamato alla mobilitazione in uno sciopero senza alcuna prospettiva di medio-lungo periodo, ha rappresentato un freno alla adesione, ma l’interesse generale ha prevalso.
I lavoratori hanno presidiato le fabbriche svolgendo volantinaggi e speakeraggi ai cancelli, rifiutandosi di prendere parte ai comizi in piazza di Cgil e Uil.
