Si sta sviluppando l’opposizione alla guerra tra i lavoratori! Guerra alla guerra è il grido del SI Cobas!

Milano, 25 febbraio

A un anno dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il SI Cobas è sceso in piazza ieri [sabato 25] in numerose città, partecipando nelle vesti di promotore alle manifestazioni di Milano, Bologna e Roma.

Grande successo del corteo svolto a Milano, con circa 3 mila partecipanti, con un’imponente presenza di operai dei magazzini della logistica provenienti oltre che da Milano, anche da Piacenza, Brescia, Pavia, Novara, Como e Lecco, al cui fianco hanno sfilato centri sociali, occupanti casa di via Esterle, Together for Iran, Adl Cobas, TIR, Fgc e altri gruppi politici e sindacali.

La composizione e le parole d’ordine della piazza milanese hanno restituito pienamente il senso e il carattere anticapitalista e internazionalista dell’opposizione proletaria alla guerra, che pur partendo da una quanto mai necessaria lotta ad entrambi i fronti militari che stanno insanguinando l’Ucraina, non può e non deve nascondere la testa sotto la sabbia rispetto al ruolo del nostro imperialismo (quello occidentale a guida Nato e in primo luogo quello italiano), e dei rispettivi governi non solo nell’alimentare la macelleria in atto in Ucraina, ma anche e soprattutto nello spingere l’intero pianeta sulle soglie di una tragica catastrofe mondiale.

Una eventualità che potrebbe avvenire secondo le condizioni e logiche capitalistiche presenti su tutto il pianeta e che solo i lavoratori di tutto il mondo possono evitare con una lotta rivoluzionaria contro il sistema.

Analogo spirito hanno assunto le piazze di Bologna e di Roma, che hanno visto la partecipazione di diverse centinaia di manifestanti. Nel capoluogo emiliano il corteo, promosso da SI Cobas e Sgb e con una nutrita partecipazione degli spazi e delle reti sociali, ha attraversato le vie del centro cittadino. Nella capitale la manifestazione, promossa dai coordinamenti di Roma, Napoli e Perugia assieme a Cub, Fgc, Disoccupati 7 novembre, Classe contro Classe, comitati di lotta locali e reti di immigrati, ha scelto di sfilare nei quartieri proletari di San Giovanni Bosco e del Quadraro, per concludersi a ridosso dell’aeroporto militare di Centocelle.

Infine a Genova, i nostri compagni hanno partecipato alla manifestazione indetta dai portuali del Calp, dando vita a un nutrito spezzone anticapitalista e internazionalista assieme ai compagni della Tir e del Fgc.

Pur in assenza ancora di quella mobilitazione generalizzata e di massa contro la guerra, di cui ci sarebbe assoluto bisogno, la nostra organizzazione ha ancora una volta dimostrato che il protagonismo dei lavoratori in lotta può e dev’essere un solido punto di riferimento per l’insieme di coloro che intendono opporsi coerentemente alla guerra, alla corsa al riarmo e all’economia di guerra imposta dal governo Meloni: un punto di riferimento che, operando sul terreno della difesa degli interessi immediati e concreti della parte più avanzata della classe, si pone nella prospettiva della ricomposizione di un movimento reale che sia capace di mettere all’ordine del giorno il superamento di quel sistema capitalistico che è la vera e l’unica causa delle guerre, dell’oppressione e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

In continuità con la manifestazione del 3 dicembre 2022 a Roma la parte più decisa del movimento dei lavoratori ha dimostrato che ci sono le condizioni per delle iniziative contro la guerra ma anche per l’organizzazione di uno sciopero nazionale a giugno contro le politiche borghesi di attacco alle condizioni di vita dei lavoratori sfruttati.

In preparazione di un giugno di lotta il SI Cobas prepara le prossime scadenze di lotta dell’8 marzo e del primo maggio.

AVANTI CON LA LOTTA AUTONOMA DEI LAVORATORI: CLASSE CONTRO CLASSE!!!

Avanti SI Cobas!

Bologna, 25 febbraio

A Bologna diverse centinaia tra lavoratori e lavoratrici e militanti della sinistra di classe, hanno manifestato contro la guerra e l’ economia di guerra, contro il governo Meloni, contro la repressione.

La manifestazione, promossa da SI Cobas e Sgb e con una nutrita partecipazione degli spazi e delle reti sociali, ha attraversato le vie del centro cittadino, ha attraversato le vie del centro, accolta con molta attenzione e simpatia. 

Oltre ai temi della lotta contro la guerra, è stata posta la necessità di costruire opposizione al governo Meloni, un governo con l’ elmetto, un governo che ha sposato il programma sociale dei padroni.

Un altro tema fortemente presente nel corteo è stata la repressione: la decisione della Cassazione di respingere il ricorso contro il 41 bis, presentato da Alfredo Cospito, non riguarda soltanto Alfredo o la sua area di appartenenza, ma parla a chi in questi anni sta provando a costruire un’altra idea di società.

Bisogna tenere insieme la mobilitazione contro la guerra, con la lotta al carovita e per l’ aumento dei salari, con la difesa dei diritti e contro la repressione, con la quale stanno costruendo muri entro cui vorrebbero rinchiuderci.

Oggi a Bologna la manifestazione ha rappresentato un punta di vista diverso, di classe e internazionalista, e si è dovuta misurare con una contromanifestazione pro-Ucraina e con i gazebo delle primarie del Pd.

Ma come spesso succede, la Classe non è acqua.

SI Cobas Bologna

Roma, 25 febbraio

PACE TRA GLI OPPRESSI, GUERRA AGLI OPPRESSORI!

La manifestazione contro la guerra di ieri, promossa dai coordinamenti SI Cobas di Roma, Napoli e Perugia assieme a CUB, Fgc, Disoccupati 7 novembre, Classe contro Classe, comitati di lotta locali, comunità e reti di immigrati e attivisti contro la repressione, ha scelto di sfilare nei quartieri proletari di San Giovanni Bosco e del Quadraro, per concludersi a ridosso dell’aeroporto militare di Centocelle, al fine di denunciare come la corsa al riarmo da parte dei paesi imperialisti, oltre a spingere l’intero pianeta verso la catastrofe globale, viene pagata quotidianamente sulla pelle dei lavoratori e dei disoccupati attraverso il carovita e la perdita di salario diretto e indiretto.

Questa giornata ha rappresentato un primo importante momento di riconnessione tra alcune realtà di lotta e anticapitaliste del centro-sud sui contenuti e sulle parole d’ordine delle piazze analoghe promosse ieri dal SI cobas a Milano e Bologna: per dire basta all’invio di armi, basta ai costi della guerra scaricati sulle spalle dei lavoratori, dei disoccupati, degli immigrati, per denunciare la repressione delle lotte sindacali e sociali e il regime di tortura del 41 bis nei confronti di Alfredo Cospito.

Questa guerra tra le grandi potenze imperialiste sembra lontana perchè non sentiamo ancora i fischi delle bombe sulle nostre teste, perchè non è ancora qui che le sirene straziano le vite dei nostri figli. Ma siamo al fronte con armi, intelligence, equipaggiamenti militari ed enormi quantità di denaro.

Mentre i padroni e le multinazionali delle armi si arricchiscono, i proletari ucraini e russi pagano le conseguenze della guerra con il terrore e con il sangue, e i proletari di casa nostra pagano con l’abolizione dei servizi essenziali, la cancellazione del reddito di cittadinanza, l’aumento dei costi di tutti i beni di prima necessità e la repressione delle lotte e degli scioperi.

Il movimento contro la guerra può tornare ad assumere dimensioni di massa e quindi a fare paura ai governanti, solo a partire dalla centralità dei lavoratori, dei disoccupati e degli sfruttati.

Ieri è stata una giornata importante, ma ne dobbiamo costruire altre, sempre più forti e decise. A partire dal prossimo 8 marzo dobbiamo tenere al centro l’opposizione di CLASSE a questa guerra e a tutte le altre guerre imperialista che distruggono la vita e il futuro di tutti noi!

Avanti SI Cobas!

NO ALLE GUERRE DEI PADRONI. IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA!

Sabato 25 febbraio centinaia di lavoratori e lavoratrici, giovani proletari/e, immigrati/e, studentesse e studenti hanno manifestato in corteo per le vie del quartiere romano di Cinecittà-Don Bosco, per terminare con un comizio di protesta di fronte la base militare dell’Aeroporto di Centocelle.

Particolare significato politico e simbolico ha rappresentato il fatto stesso di attraversare un quartiere popolare della Capitale e concludere la manifestazione davanti all’Aeroporto “Francesco Baracca”. Una base militare situata nel cuore del più popoloso quartiere italiano, in cui i governanti per i padroni hanno pensato di acquartierare il Comando della Squadra Aerea (CSA) – da cui dipendono tutti i Reparti Operativi dell’Aeronautica Militare Italiana, compresi quelli che attualmente pattugliano le aree a ridosso della “linea del fronte” in cui si combatte la guerra tra NATO e Russia -, così come del Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) – tra cui “Col Moschin”, “Folgore”, “Alpini paracadutisti”, “Lagunari”, “Tuscania”ed altri, tutti a vario titolo già impegnati in operazioni di guerra -, il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) e del l’Italian Joint Force Headquarters (IJFH); rendendo il quartiere stesso un incolpevole bersaglio collaterale di eventuali bombardamenti in caso di guerra.

Proprio contro la guerra imperialista si sono appunto concentrati gli slogan e gli interventi che incessantemente di sono succeduti al “microfono aperto”, sottolineando il carattere unitario e variegato della manifestazione, ma accomunato dalla denuncia del carattere classista della guerra e delle sue conseguenze sanguinarie e distruttive sul “fronte esterno”, ma anche i devastanti effetti su quello “interno”, dove i costi dei profitti di guerra, “coperti” dal militarismo e dello sciovinismo dilaganti, prendono la forma dell’aumento delle spese militari, del taglio dei salari e dei servizi sociali, del carovita galoppante e dei sacrifici proletari.

In questo quadro di denuncia classista e unitaria dei costi di guerra, enfasi è stata dedicata alla denuncia all’infame sentenza della Corte di Cassazione avversa al rivoluzionario anarchico Alfredo Cospito, per il quale è stato confermato il mantenimento del regime carcerario del 41Bis, che rappresenta una moderna forma di tortura in stile medievale e contro cui lo stesso prigioniero sta protestando in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre.

PACE TRA GLI OPPRESSI. GUERRA AGLI OPPRESSORI

26/02/2023

Rete dei Comitati e Collettivi di Lotta – SI Cobas – FIR
Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria – CUB di Roma

Genova, 25 febbraio

Qui una fotografia dallo spezzone dei lavoratori e lavoratrici del S.I. Cobas e dei giovani della FGC, alla manifestazione di Genova contro la guerra, indetta dal Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali.

Uno spezzone classista e internazionalista che senza balbettamenti ha saputo indicare con chiarezza e trasparenza l’opposizione generale dei lavoratori alla guerra e a tutti i fronti imperialisti in lotta!

Non abbiamo governi e Stati amici, nostri alleati i lavoratori di tutto il mondo, che devono sapere costruire congiuntamente una prospettiva conseguentemente anti – capitalista, la sola in grado di ribaltare quel sistema foriero di sfruttamento e oppressione e tendenza generale alla guerra e al militarismo!

Chi oggi s’illude, invece, in soluzioni sovraniste, nazionaliste o si fa portavoce di fantasie “multipolariste” – purtroppo presenti, seppur in forma marginale, anche nella piazza di ieri a Genova – non fa che essere strumentale alla continuazione ad allargamento del macello imperialista che vede i proletari come carne da cannone!

SI Cobas Genova

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