Dalla Russia, contro “una guerra ingiusta, predatoria, aggressiva da entrambe le parti” – Lega della gioventù comunista rivoluzionaria (bolscevica) di Russia (italiano, inglese, russo)

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo. Da questi giovani compagni russi potrà dividerci, e ci divide (per ora), il giudizio sul passato (lo abbiamo già rilevato per quel che riguarda i compagni del Fronte dei lavoratori dell’Ucraina), ma ci accomuna pienamente l’inquadramento di questa guerra come una guerra anti-proletaria, imperialista, combattuta da ambo i lati per finalità di dominio e di sfruttamento capitalistico. Anche in questo caso si tratta di una formazione che si è di recente “ricollocata”, separandosi dalla sua “casa madre” (il Partito comunista operaio russo), entrando a far parte della Coalizione dei marxisti internazionalisti. L’internazionalismo rivoluzionario militante, con le sue radici ben piantate nel marxismo autentico, è destinato a riapparire da protagonista sulla scena mondiale della lotta al capitalismo putrescente e al suo messaggio di guerra, devastazione e morte! (Red.).

Dichiarazione della RKSM(b) nel primo anniversario dell’intervento militare russo in Ucraina

In occasione del primo anniversario dell’inizio formale della guerra imperialista in Ucraina, con l’avvio della cosiddetta “Operazione Militare Speciale” (OMS) da parte della Russia il 24 febbraio 2022, la Lega della Gioventù Comunista Rivoluzionaria di Russia (bolscevichi) – RKSM(b) ha rilasciato la seguente dichiarazione.

È già passato un anno dall’inizio dell’”Operazione Militare Speciale” (OMS) in Ucraina. Che impatto ha avuto quest’anno su un comune lavoratore russo? In che modo questa operazione ha cambiato la situazione del paese nel suo complesso?

CHI PAGA IL BANCHETTO?

Al giorno d’oggi, la guerra richiede ingenti spese materiali, con una forte pressione sul sistema economico. Secondo il Ministero delle Finanze russo, le spese militari cresceranno di un terzo, ovvero di 3,35 trilioni di rubli, nel periodo 2022-2024. Inoltre, nello stesso periodo, lo Stato aumenterà le spese per il settore della sicurezza nazionale e delle forze dell’ordine di 2,6 trilioni di rubli – in effetti, la Madrepatria non ha solo nemici esterni ma anche interni.

Ma chi coprirà questi costi aggiuntivi?

In generale, la Russia è un paese ricco. Per illustrarlo, basta ricordare che nell’aprile 2022, poco dopo l’inizio dell’”operazione militare speciale”, c’erano 113 miliardari che insieme avevano accumulato 522 miliardi di dollari. La ricchezza dei “migliori della Russia” ammontava a quasi un terzo dell’intero PIL, pari a 1.779 miliardi di dollari nel 2021. Al contempo, valeva tre volte la dimensione del Fondo patrimoniale nazionale russo, che alla fine di aprile 2022 era pari a 155 miliardi di dollari. Avendo questi soggetti al proprio fianco, si può sicuramente affrontare qualsiasi difficoltà.

Le autorità russe, tuttavia, ritengono che la ricchezza nazionale – sia essa un fondo statale o una proprietà degli oligarchi – non debba essere toccata, dal momento che la ricchezza totale di quel “sacro centinaio” è scesa di 60 miliardi di dollari nel 2022. Pertanto, i buchi di bilancio vengono colmati in modo tradizionale: “stringendo la cinghia”. E, sicuramente, in accordo con le tradizioni, le cinghie dei più poveri si stanno stringendo. A partire dal 2023, il livello minimo per il calcolo dei contributi è aumentato. Di conseguenza, i cittadini russi con un salario medio perderanno l’11,3% dei loro benefici pensionistici, mentre quelli che guadagnano meno della media perderanno ancora di più. Nel frattempo, i dati ufficiali affermano che un quinto di tutti i lavoratori a basso salario non può nemmeno percepire la pensione di vecchiaia. Togliere non a chi ha molto, ma a chi non ha quasi nulla: questa è la logica della dittatura borghese.

Le circostanze oggettive hanno colpito anche i portafogli dei lavoratori. L’inizio dell’“OMS” ha causato l’imposizione di sanzioni senza precedenti da parte degli Stati Uniti e degli Stati europei contro la Russia. Questo ha portato a un rapido calo delle importazioni di beni e mezzi di produzione. Ad esempio, si è scoperto che l’industria russa non produce i propri starter di fermentazione per i prodotti caseari e addirittura nemmeno i budelli per le salsicce; per non parlare dei prodotti ad alta tecnologia come le attrezzature mediche e i farmaci. Tale diminuzione ha causato una carenza di prodotti che, a sua volta, ha alimentato l’inflazione. Il suo tasso è stato dell’11,9% per tutto il 2022 e ha superato il 17% in alcuni mesi.

In questa situazione, un lavoratore russo deve affrontare l’austerità. Secondo il sondaggio di NielsenIQ, nel terzo trimestre del 2022, il 71% degli intervistati ha preferito evitare spese inutili per l’abbigliamento, mentre due terzi hanno risparmiato sui divertimenti e sulle cene fuori casa. Inoltre, la metà degli intervistati ha rinunciato all’acquisto di prodotti elettronici, il rinnovo di articoli per la casa e l’organizzazione di vacanze annuali. Anche l’acquisto di una casa o di un appartamento non è più alla portata dei lavoratori: la domanda di nuovi edifici è diminuita di diverse volte in tutte le regioni russe. Tuttavia, il Ministero delle Finanze “non ha ritenuto necessario” prolungare il programma di mutui agevolati.

DACCI IL TUO PORTAFOGLIO – O LA TUA VITA!

Mentre sprofondano nella povertà, i proletari russi indigenti, schiacciati dal lavoro e dalle faccende domestiche, cercano di migliorare la loro situazione finanziaria firmando un contratto con il Ministero della Difesa. E se vengono uccisi – beh, le loro famiglie saranno pagate per questo, il che li aiuterà a superare i momenti difficili. Questa è stata una delle ragioni per cui almeno 80 mila persone si sono recate nella zona dell’”OMS” come volontari. Tuttavia, le perdite umane superano notevolmente questo numero. I feriti che provengono da lì sono così tanti che gli ospedali militari non possono far fronte a tutti – quindi si pensa anche agli ospedali civili per ospitare i feriti. La guerra non richiede solo munizioni, carburante e veicoli militari, ma anche persone. Così, allo scadere del settimo mese di “OMS“, lo Stato russo ha annunciato una mobilitazione, anche se, per iniziare, “parziale”. Finora sono state ufficialmente mobilitate 300 mila persone. I proletari russi hanno già pagato la guerra con il proprio portafoglio. Ora dovranno dare l’ultima cosa che hanno: la loro vita.

Ma le persone non compaiono dal nulla. I lavoratori, compresi quelli altamente qualificati, di vari settori produttivi sono stati coinvolti in questa mobilitazione “parziale”. Sono passati solo pochi mesi da quando è stata annunciata e molte aziende hanno denunciato la mancanza di operai. I settori della metallurgia, della radiotecnica, dell’elettronica, dell’industria spaziale e della strumentazione sono quelli che presentano la maggiore carenza di specialisti. Il tasso di mobilitazione dei lavoratori del settore edile raggiunge il 7-8%. I padroni che sono soliti sfruttare i lavoratori si sono resi conto di una cosa impressionante: i proletari possono lavorare o combattere per i guadagni dei padroni, ma non possono fare entrambe le cose allo stesso tempo.

MENTRE ALCUNI MUOIONO IN GUERRA, ALTRI NE TRAGGONO PROFITTO

Questi fatti portano a un ulteriore aggravamento della crisi socio-economica e alla crescita del malcontento sociale. Non c’è da stupirsi: mentre un operaio comune spende il centesimo rimanente per i beni che sono diventati più costosi o per comprare un giubbotto antiproiettile a un compagno mobilitato, le grandi imprese continuano ad aumentare i loro profitti.

Nel primo semestre del 2022, Gazprom ha ottenuto 2.514 trilioni di rubli come profitto netto, il doppio del totale dei due anni solari precedenti. Rispetto al primo semestre del 2021, l’anno successivo l’utile netto di Rosneft è aumentato del 13,1%, raggiungendo i 432 miliardi di rubli. Inoltre, 27 dei 113 miliardari russi hanno aumentato la loro ricchezza lo scorso anno. Ad esempio, Viatcheslav Kantor e Andrey Guryev, proprietari delle società Acron PhosAgro che producono fertilizzanti, hanno aumentato il loro patrimonio netto rispettivamente di 5,3 e 4,2 miliardi di dollari. Gli oligarchi per i quali il 2022 è stato piuttosto “sfortunato”, stanno adesso sistemando i loro affari con successo nel 2023. Bloomberg riporta che, essendo la persona più ricca della Russia, il presidente e maggiore azionista di Norilsk, Nickel Vladimir Potanin ha aumentato ulteriormente la sua fortuna – di 352 milioni di dollari. Leonid Mikhelson (NovatekSIBUR) si è arricchito di 1,28 miliardi di dollari, così come i “re della metallurgia” Vladimir Lisin (Novolipetsk SteelNLMK) e Alexey Mordashov (Severstal), rispettivamente di 818 milioni e 1,31 miliardi di dollari. Alisher Usmanov, il proprietario di “fabbriche e giornali” (tra cui MetalloinvestMegaFonMail.ruKommersant), si è arricchito di 929 milioni di dollari. Il patrimonio netto dell’ex presidente di Lukoil e suo attuale maggiore azionista Vagit Alekperov è schizzato a 2,4 miliardi di dollari. Tutto questo è accaduto solo nei primi due mesi del 2023.

Questi oligarchi si sono arricchiti nonostante le sanzioni imposte dagli Stati occidentali nei loro confronti. Nel frattempo, i dati sul deficit del bilancio federale nel 2022 sono tra i più alti di tutta la storia della Russia, pari a 3,35 miliardi di rubli.

I PARTNER

Non solo le imprese russe ne traggono vantaggio. Mentre le aziende occidentali abbandonano la Russia, emergono alcune condizioni per l’importazione e gli investimenti paralleli da altri paesi, soprattutto dalla Cina. Secondo il vicepresidente della Duma di Stato, Boris Chernyshov, molte case automobilistiche straniere abbandonano i loro impianti di produzione in Russia. A questo proposito, si propone di vendere parte di questi impianti ai marchi cinesi, in modo che possano avviare la produzione su questa base. Uno schema del genere è già stato introdotto nella famosa AZLK, che oggi sta realizzando una Moskvich dal “sapore” cinese. Il crescente capitale cinese riempie volentieri la parte di mercato lasciata libera dal capitale occidentale. Di giorno in giorno l’economia russa diventa sempre più dipendente dalla Cina e quindi la sua politica estera si riaggiusta verso l’”Impero Celeste”.

Stiamo assistendo alla formazione dei due maggiori blocchi imperialisti guidati da Stati Uniti e Cina, il che significa che lo scontro cruciale deve ancora arrivare. La prospettiva di una guerra mondiale su larga scala sta diventando sempre più probabile. Anche gli esperti borghesi stanno lanciando l’allarme. Secondo un sondaggio condotto da Ipsos per AXA, l’84% degli esperti di diversi paesi ritiene che “vi sia un rischio elevato che le attuali tensioni geopolitiche sfocino in una guerra globale”.

PER COSA?

In entrambi i fronti del conflitto, ci sono lavoratori comuni – in uniforme militare o meno – che versano il loro sangue. Ogni goccia di questo sangue si accumula sui conti in rubli, grivna, dollari o euro dei monopoli finanziari. Far pendere la bilancia a proprio favore promette ancora più profitti dal mercato ucraino, dal suo corridoio di trasporto, dalle risorse naturali e umane. Ecco perché i politici di entrambe le parti stanno disperatamente gridando alla vittoria.

Secondo le dichiarazioni ufficiali delle autorità russe, gli obiettivi della “OMS” sono: proteggere i cittadini del Donbass, liberare le repubbliche di Donetsk e Lugansk e le regioni recentemente incorporate di Kherson e Zaporozhye, smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, fornire garanzie di sicurezza alla Russia. Ecco la logica dei predatori capitalisti:

  • alimentare la fiamma della guerra, costringere i residenti a lasciare le loro case – in nome della “difesa del Donbass”;
  • incorporare i nuovi territori – in nome della loro “liberazione” dal capitale concorrente;
  • provocare forniture militari senza precedenti all’Ucraina da parte della NATO – in nome della “smilitarizzazione” dell’Ucraina;
  • sostituire Bandera (nazionalista borghese ucraino, uno dei principali leader dell’Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini – OUN di matrice fascista, fu collaboratore del nazismo nell’invasione dell’URSS nel ’41 con l’intento di istituire uno stato fascista ucraino allineato alla Germania nazista, ndrcon Ilyin (ideologo del fascismo russo, monarchico e anticomunista, ammiratore di Hitler fu collaboratore del nazismo nell’invasione dell’URSS, assunto da Putin come figura di riferimento, ndr) e Krasnov (generale zarista e dell’Esercito Bianco controrivoluzionario e anticomunista, fu collaboratore dell’invasione nazista dell’URSS, ndr), Azov (formazione sciovinista di matrice neonazista integrata nell’Esercito ucraino, ndrcon Sorok Sorokov (movimento sciovinista russo cristiano-ortodosso, ndr) – in nome della “denazificazione” dell’Ucraina;
  • fornire, infine, un vantaggio competitivo e un extraprofitto stabile ai monopoli russi – in nome di “fornire garanzie di sicurezza alla Russia”.
In una intervista del 19 dicembre 2022 all’agenzia statale russa TASS, Andrey Chertkov, funzionario del governo borghese russo in quota Russia Unita e nominato nel ruolo di Ministro del carbone e dell’energia della “RP di Donetsk”, ha annunciato il piano di privatizzazione delle ricche miniere di carbone che prevede il prossimo passaggio a privati capitalisti russi di 10 delle 16 miniere pubbliche.

Questi obiettivi sono solo una copertura. In realtà, l'”OMS” serve gli interessi dell’oligarchia russa. Mira a controllare i territori, i mercati e le risorse del Donbass e dell’Ucraina, cerca nuove sfere di investimento dei capitali, cerca di ottenere maggiori vantaggi competitivi sulla scena mondiale.

Non meno falsi sono i toccanti appelli delle autorità ucraine a “difendere la Patria”. In realtà, “difendere” l’Ucraina significa proteggere gli interessi dei monopoli occidentali che si sono radicati nel paese e degli oligarchi ucraini che hanno scelto di puntare su un imperialismo più forte. “Proteggere la sovranità” del paese significa proteggere la sovranità dei loro affari.

Non meno false sono le patetiche voci dei politici americani ed europei sulla cosiddetta difesa della libertà e della democrazia, sulla non accettazione dell’aggressione. È strano sentirlo dire da chi ha bombardato la Jugoslavia, l’Iraq e la Libia, ha condotto l’ “operazione militare speciale” in Afghanistan – e tutto questo solo negli ultimi trent’anni. I “partner” occidentali sono indignati non per i mezzi d’azione della Russia, ma per il fatto che la Russia sta rompendo il monopolio occidentale della forza nella redistribuzione imperialista della ricchezza mondiale.

I popoli fratelli della Russia e dell’Ucraina vengono sacrificati sempre di più sull’altare della guerra. Questa guerra è ingiusta, predatoria, aggressiva da entrambe le parti. È la fase “calda” della contesa in corso per la redistribuzione dei mercati e delle sfere d’influenza tra vari gruppi di imperialisti.

PRIMO COLPO

Pertanto, più la “OMS” va avanti, più diventa evidente che tutti gli oneri della guerra ricadono sulle spalle dei lavoratori comuni – proprio come avevano previsto i comunisti. I profitti dell’attuale corso della guerra e del suo risultato (qualunque esso sia) sono distribuiti interamente tra una manciata di proprietari più ricchi, tra una manciata di oligarchi finanziari. Sotto i colpi della crisi, le masse lavoratrici prendono coscienza della loro posizione di classe e nelle loro file matura un sentimento di risentimento latente. La borghesia non può fare a meno di reagire a tutto ciò, e reagisce attuando “misure di protezione sociale” preventive.

Kirill Ukraintsev, presidente del sindacato Courier, arrestato il 25 aprile 2022, in una udienza del procedimento penale. Sottoposto a “custodia cautelare” oltre il massimo di 6 mesi previsti dalla legge, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di colonia penale e rilasciato il 9 febbraio 2023.

Nell’aprile del 2022, Kirill Ukraintsev, attivista di sinistra e sindacale, presidente del sindacato indipendente Courier, è stato arrestato in Russia. Sotto la guida del sindacato, i lavoratori delle consegne di cibo hanno lottato per i loro diritti contro la società Delivery Club, di proprietà della società finanziaria Sber e della società Mail.ru Group dell’oligarca Alisher Usmanov. La lotta dei corrieri non è stata infruttuosa: hanno continuato a insistere per ottenere una revisione dei salari, divise calde e così via, che hanno ridotto i profitti dell’azienda. I proprietari dell’azienda si sono rivolti alle autorità statali per isolare i leader della lotta dei lavoratori e le autorità hanno accusato Kirill di “aver violato le regole della protesta pubblica”. È stato rilasciato solo nel febbraio 2023.

Nel marzo 2022, i membri del circolo marxista della città di Ufa sono stati arrestati con l’accusa di estremismo e terrorismo, la cui prova è l’adesione al “concetto leninista di rivoluzione”. I membri saranno processati da un tribunale militare.

Nel 2022, il Codice penale della Russia ha introdotto due nuovi statuti: 207.3 (la cosiddetta “legge sulle fake news”) e 280.3 (“legge sul discredito”). Ora qualsiasi critica all’”OMS” o alle politiche portate avanti dalle autorità può essere considerata un reato. Gli esempi di applicazione di queste due leggi sono numerosi. Ad esempio, Sergei Krupenko, comunista e conduttore del canale YouTube Krasniy Povorot (Red Turn), è stato perseguito in base alla “legge sul discredito”. Sergei ha osservato nei suoi video che, anche secondo le cifre ufficiali, nel Donbass sono stati uccisi più civili durante la “OMS” che nell’intero periodo precedente 2014-2022.

Il gruppo paramilitare “Wagner” – impegnato nel Donbass utilizzando “criminali comuni” reclutati nelle carceri e mandati al macello in prima linea – è di proprietà del ricco capitalista russo Evgenij Prigožin. Tra i suoi fondatori e capi militari anche il nazista russo Dmitrij Utkin (in foto), il cui nome di battaglia “Wagner” (per la sua ammirazione di Hitler) è stato assunto come denominazione ufficiale del gruppo. Altri gruppi russi di matrice fascista impegnati nel Donbass sono, principalmente, il “Movimento Imperiale Russo” e l’”Esercito Ortodosso Russo”, mentre il “Battaglione Somalia” e il “Battaglione Sparta” sono quantomeno aperti all’ideologia fascista e il gruppo paramilitare “Rusich” usa la svastica slava “Kolovrat”.

Tuttavia, la borghesia non può più contare solo sulla poco agile macchina dello Stato. Oltre alla repressione statale, i gruppi radicali e di estrema destra stanno diventando sempre più attivi. I mercenari della PMC (“Compagnia Militare Privata” ndr) Wagner conducono impunemente omicidi extragiudiziali e le loro mazze ricordo, come simbolo di tali omicidi, vengono inviate pubblicamente a vari funzionari. A Volgograd, una banda di nazisti ha condotto un attacco armato contro i membri dell’organizzazione marxista Пламя. Mentre la Russia, secondo le dichiarazioni delle autorità e dei socialsciovinisti nelle file del movimento di “sinistra”, starebbe combattendo il fascismo in Ucraina, gli elementi fascisti nella stessa Russia alzano la testa e si rafforzano, e la dittatura della borghesia diventa sempre più aperta e terroristica. Utilizzando slogan antifascisti e manipolando la memoria della Grande Guerra Patriottica, la Russia sta scivolando costantemente verso il fascismo.

CONCLUSIONE

Pertanto, un anno dopo l’inizio dell’”OMS“, possiamo trarre le seguenti conclusioni.

La RKSM(b) aveva assolutamente ragione nelle sue valutazioni quando ha definito la “OMS” come «il culmine del processo di spartizione imperialista sul territorio delle RPDL e dell’Ucraina» (Komsomol rivoluzionario – contro la spartizione imperialista dell’Ucraina!, 28.02.2022). Aveva ragione quando affermava che «siamo di fronte a una battaglia tra due imperialismi: quello vecchio e maturo e quello giovane e audace.» (Dichiarazione del CC della RKSM(b) sull’ingresso delle regioni del Donbass, Kherson e Zaporozhye nella Federazione Russa, 08.10.2022).

La RKSM(b) aveva assolutamente ragione quando prevedeva che la situazione nel paese sarebbe continuata a peggiorare, ma «tra tutte le strade possibili, le autorità russe sceglieranno quella che ha un effetto minimo o nullo sui grandi interessi commerciali» (Dichiarazione del Comitato centrale della RKSM(b) sulla mobilitazione in Russia e l’escalation della guerra in Ucraina, 10.10.2022). Aveva ragione quando prevedeva che «la continuazione stessa della guerra comporterà nuove vittime e devastazioni per i lavoratori» (Dichiarazione del CC della RKSM(b) sull’ingresso delle regioni del Donbass, Kherson e Zaporozhye nella Federazione Russa, 08.10.2022).

La RKSM(b) ha correttamente caratterizzato ciò che sta accadendo oggi in Russia come «una vivida manifestazione della tendenza al fascismo, che è insita nell’imperialismo russo degli ultimi 15-20 anni» (Dichiarazione del Comitato Centrale della RKSM(b) sulla vigilia del possibile scoppio della Terza Guerra Mondiale, 24.08.2022). «Le autorità russe, che affermano di combattere il fascismo all’esterno, stanno da tempo costruendo il fascismo all’interno del paese» (Komsomol rivoluzionario – contro la spartizione imperialista dell’Ucraina!, 28.02.2022).

Pertanto, le nostre conclusioni sono corrette:

«La crisi può essere superata solo dalla rivoluzione socialista e dal rovesciamento del dominio capitalista. Solo prendendo il potere nelle proprie mani, la classe operaia può organizzare la difesa della patria, prendersi cura dei civili e dei rifugiati e ristabilire l’economia del paese. Solo rovesciando il dominio dei propri capitalisti e di quelli stranieri, i popoli dei due paesi potranno concordare la pace e l’amicizia reciproca.» (Dichiarazione del CC della RKSM(b) sull’ingresso delle regioni del Donbass, Kherson e Zaporozhye nella Federazione Russa, 08.10.2022).

«Solo un popolo rivoluzionario guidato dalla classe operaia può prendere in mano il destino del paese, impedire l’occupazione del territorio russo da parte delle truppe della NATO, raggiungere una pace duratura e garantire il successo dello sviluppo del paese sulla via del socialismo. Solo sconfiggendo il nemico interno, la borghesia russa, possiamo opporci a un nemico esterno ancora più forte e pericoloso. Questa non è la nostra guerra: la nostra guerra è quella che verrà» (Dichiarazione del Comitato centrale della RKSM(b) sulla mobilitazione in Russia e l’escalation della guerra in Ucraina, 10.10.2022).

No alla guerra imperialista! Per l’intensificazione della lotta di classe! Per il socialismo!

No war but class war!

Proletari di tutti i paesi, unitevi!

***

Originale in inglese: https://rksmb.org/english/statement-of-the-cc-of-rksmb-on-the-anniversary-of-the-beginning-of-the-smo/

Originale in russo: https://rksmb.org/rksmb/official/zayavlenie-czk-rksmb-v-svyazi-s-godovshhinoj-nachala-svo/

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