
Queste le ultime dal fronte della lotta dei disoccupati organizzati di Napoli. Ha effettivamente del “surreale” che le istituzioni del nono-decimo paese al mondo per ricchezza accumulata – accumulata sullo scorticamento al vivo di decine, se non centinaia, di milioni di sfruttati in Italia e dovunque – traccheggino fino a questo punto nel dare risposte certe e definitive ad alcune centinaia di disoccupati. Ma questo è, e benissimo fa il movimento in campo a non fidarsi di tali istituzioni e compiere ogni passo necessario ad allargare il fronte di lotta. (Red.)
CONTRO IL TAGLIO AL REDDITO:
LAVORO UTILE O SALARIO GARANTITO!
Dopo le cariche di venerdì fuori Palazzo San Giacomo e la giusta reazione dei disoccupati per le strade della città, e dopo le oltre 12 ore di occupazione del tetto del Palazzo Reale con corteo in città da Cavour a Plebiscito, da Acton a Municipio fino alla permanenza nelle stanze della Presidenza del Consiglio Comunale, finalmente l’amministrazione comunale si è fatta viva direttamente con il Sindaco di Napoli che ha convocato un incontro per Giovedì con una nostra delegazione, e siamo stati informati di un nuovo incontro in Prefettura tra gli enti per Lunedì prossimo.
Ci sono voluti – oltre cariche della polizia, una città nel caos veicolare, tutta la stampa a parlare di quanto stesse accadendo, uno schieramento di Carabinieri e Polizia indegno – anche dalla mattina a Plebiscito fino alla sera a Via Verdi i Vigili del Fuoco con scale antincendio e tutta l’attrezzatura necessaria fino a dover gonfiare i materassi di emergenza dinanzi ai palazzi istituzionali.
È davvero surreale. Neanche tre settimane fa, dopo un martirio di tavoli ed incontri interistituzionali, eravamo in attesa degli ultimi adempimenti per poter iniziare ad intravvedere l’inizio di un percorso circa la formazione e l’inserimento al lavoro in progetti di pubblica utilità per i disoccupati e le disoccupate di lunga durata appartenenti alle platee storiche nei settori della tutela dell’ambiente, del territorio, della città e del potenziamento dei servizi sociali.
Un impegno puntualmente slittato per motivi a noi sconosciuti. Senza neanche degnarsi di avvisarci, di comunicarci le ulteriori problematiche emerse, di capire quali fossero le alternative tecniche su cui si stesse discutendo, le istituzioni locali si sono assunte la responsabilità di lasciare per strada senza notizie oltre 600 giovani, famiglie, mamme e padri dalla mattina alla sera.
L’atteggiamento delle istituzioni, il clima crescente di criminalizzazione della lotta dei disoccupati, la mancanza di rispetto verso le vite dei proletari, i rinvii continui insieme alla totale mancanza di comunicazione sui motivi di tali ritardi sugli impegni assunti, sta creando un malcontento enorme che inevitabilmente si scarica sul piano dell’ordine pubblico.
Ma per noi queste giornate sono state anche momenti che hanno rafforzato molto i rapporti e la consapevolezza della forza nel e del movimento dei disoccupati organizzati appartenenti alle platee storiche.
In un momento in cui il Governo Centrale va avanti con il taglio del reddito di cittadinanza, la Regione ritarda e si chiude sui piani di formazione, il Comune latita rimbalzando le responsabilità, la nostra linea di condotta non può che essere questa.
Lotta continua, senza tregua, perché non abbiamo più nulla da perdere, se non le catene.
Invitiamo tutte le altre realtà operaie, sociali, politiche, cittadine a partecipare alle iniziative e rafforzare l’unità delle lotte.
Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”
