Napoli, 23 marzo: la città è bloccata. Napoli, 24 marzo: arresti, cariche, feriti – Movimento 7 novembre, Cantiere 167 Scampia

Avevamo appena aggiornato a ieri, giovedì 23 marzo, la cronaca della lotta dei disoccupati organizzati del Movimento 7 Novembre e Cantiere 167 Scampia, che ci è pervenuto un nuovo comunicato sui fatti di oggi, venerdì 24 marzo, su un violento intervento della polizia con feriti e almeno un arresto fatto per coprire lo scandaloso comportamento delle istituzioni che credono di potersi giocare alle tavolette una lotta di centinaia di proletari e proletarie con la spina dorsale diritta che dura da anni, ed a cui avevano dovuto promettere uno sbocco positivo, che ora vorrebbero rimangiarsi. La nostra piena e incondizionata solidarietà a queste disoccupate e a questi disoccupati che da Napoli, in un clima sociale ancora addormentato, con la loro lotta intonano un canto di dignità e di riscossa di classe. (Red.)

Napoli, venerdì 24 marzo

ARRESTI, CARICHE, FERITI.

CHI SI ASSUME LA RESPONSABILITÀ?

CIRO LIBERO, TUTTI LIBERI!

DOMANI H 10:00 TUTTI A VIA VERDI!

Oggi c’era un incontro in Prefettura con il Viceprefetto, l’Assessore al Comune di Napoli e tecnici.

Un incontro che doveva stabilire la partenza della formazione per i disoccupati e disoccupate di lunga durata appartenenti alle platee storiche per le quali da oltre 9 anni e soprattutto nell’ultimo anno e mezzo in centinaia di incontri, tavoli si erano individuate soluzioni fino addirittura a far partire la formazione per un primo pezzo della platea.

Invece nell’incontro con Prefettura e Comune di Napoli l’ennesimo incontro non solo insoddisfacente, ma in cui addirittura hanno messo in discussione quello fino ad ora da loro stessi assunto come impegno.

I disoccupati volevano raggiungere il Consiglio Comunale, comunicato anche alle forze dell’ordine per chiedere incontri ai capigruppi.

La violenza della polizia contro donne e uomini, tra manganellate, feriti, facce aperte si sono sommate anche ad un arresto.

Spiegheremo tutta la complessa vicenda domani mattina h 10:00 sotto Via Verdi. Chiediamo la solidarietà totale di tutti e tutte e la presenza domani in piazza.

Possono dire quello che vogliono. La lotta non si arresta e pretendiamo che gli impegni assunti vengano mantenuti.

Nessun passo indietro.

Movimento 7 Novembre

Cantiere 167 Scampia

***

Napoli, giovedì 23 marzo

Continua il fronteggiamento tra il Movimento dei disoccupati organizzati di Napoli e le istituzioni, cronicamente affette da “mancanza di rispetto” verso questi proletari che intendono, invece, farsi rispettare e raggiungere con la loro tenace lotta gli obiettivi che si sono prefissi. (Red.)

LA CITTÀ È BLOCCATA PER COLPA DELLE ISTITUZIONI

Bloccato l’ingresso Porto, merci, tangenziale!

Occupata la sede del PD provinciale a Via Santa Brigida. Lavoro o non lavoro dobbiamo campare!

Hanno rinviato tavoli ed incontri senza avvisare, senza chiamare, senza dare motivazioni, senza portare il minimo di rispetto ai disoccupati, caricandoli sotto i palazzi istituzionali, lasciandoli sui tetti per ore.

Questa situazione è un’emergenza.

Subito rispetto degli impegni assunti.

Disoccupati bloccano il porto di Napoli, merci ferme: “Colpa delle istituzioni”

La manifestazione degli aderenti al Movimento Disoccupati 7 novembre, che ha occupato anche la sede del Pd di via Santa Brigida

Il “Movimento Disoccupati 7 novembre” ha stamane bloccato la rampa della Tangenziale di San Giovanni a Teduccio, sia a Napoli sia all’ingresso del porto. Un stop che ha fermato non solo il traffico delle auto ma anche il passaggio delle merci.

Contestualmente, è stata occupata anche la sede del Pd in via Santa Brigida.

Eddy Sorge spiega: “La responsabilità è delle istituzioni che prendono in giro i disoccupati appartenenti alle platee storiche in attesa di formazione ed inserimento al lavoro. Continuano a rinviare tavoli e incontri senza avvisare”.

“Lavoro o non lavoro dobbiamo campare – scrive il Movimento Disoccupati sui propri canali social – Hanno rinviato tavoli ed incontri senza avvisare, senza chiamare, senza dare motivazioni, senza portare il minimo di rispetto ai disoccupati, caricandoli sotto i palazzi istituzionali, lasciandoli sui tetti per ore. Questa situazione è un emergenza. Subito rispetto degli impegni assunti”.

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