La portaerei Italia galleggia nel Mediterraneo con un carico di armi che nemmeno il comandante conosce. In barba a tutte le dichiarazioni di pace, libertà, democrazia, la minuziosa documentazione e le Note Esplicative di questo scritto mostrano tutt’altra evidenza, che si completa con le migliaia di ettari di terreno adibiti alle esercitazioni militari, soprattutto in Sardegna.
Anche la distinzione tra Nato, Usa, Esercito Italiano – così cara a certa retorica nazionalista piagnona secondo cui l’Italia sarebbe una colonia – scompare in un’unica evidenza: l’enorme quantitativo di armi stoccato in Italia è pronto per le guerre del capitale, si tratti di Italia, Usa o Nato cosa importa?
Certo, tra i guerrafondai esteri e quelli nazionali ci sono tensioni, e ci sono determinati rapporti di forza (in alcuni casi a sfavore dell’Italia). Ma non è a queste tensioni, non è alla Costituzione o alla sovranità nazionale che possiamo appellarci per opporci alla guerra in corso in Ucraina, a quella (del tutto oscurata) in corso in Africa occidentale al fianco della Francia di Macron, e alle altre in gestazione.
Da riferimenti del genere non potremo avere altri risultati se non pericolose illusioni (in basso) o la solita clamorosa ipocrisia (in alto). Ce lo conferma lo stesso scritto che abbiamo riportato quando esamina il processo di costituzione delle basi militari. Quanto alle inchieste giudiziarie, esse non hanno mai scalfito la natura, l’esercizio e gli scopi dell’armamentario militare: aggressione alle popolazioni dentro e fuori i confini nazionali con un “particolare riguardo” ai perturbatori della quiete, proletari e comunisti.
E poi, depositi di armi, incluse quelle bandite dalle convenzioni internazionali, armamenti nucleari in depositi segreti, addestramento di gruppi eversivi…
Tutto questo vuol dire che i giochi sono fatti, che non ci sia nulla da fare? Al contrario. Denunce come queste hanno la loro utilità nel mettere in luce ciò che, in parte almeno, si vorrebbe nascondere. E poi le macchine militari più potenti e “terrificanti” non sono affatto onnipotenti perché debbono fare i conti, e li faranno, con la forza delle masse sfruttate e oppresse. E da ultimo in Afghanistan si è visto com’è andata.
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa ricerca compiuta dal pacifista triestino Giorgio Stern.
Mi è stato fatto notare che nel precedente messaggio ho commesso un errore.
Ho sbagliato clamorosamente nel riferire il numero delle basi USA o USA/NATO in Italia (ho scritto 113). Dall’alto (Comando Militare NATO in Italia) mi è stato ingiunto di rimediare pubblicando l’informazione che segue, rispettosa della realtà.
Scusandomi per l’involontario errore con voi, e soprattutto con gli Stati Uniti e la NATO, rimedio come richiesto.
La descrizione non è lunga, vi basterà mezz’ora o poco più per venirne a capo.
Giorgio Stern
QUANTE SONO LE BASI NATO E USA IN ITALIA?
In Italia esistono ufficialmente 120 basi dichiarate, oltre a 20 basi militari Usa totalmente segrete ed ad un numero variabile (al momento sono una sessantina) d’insediamenti militari o semplicemente residenziali con la presenza di militari USA. Per quanto riguarda le basi segrete, non si sa ovviamente dove siano, né che armi e che mezzi vi si trovino.
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