Questo è il testo (in italiano e in inglese) distribuito stamattina alle migliaia di operai dello stabilimento Fincantieri di ogni parte del mondo, dalle compagne e dai compagni del Comitato permanente contro le guerre e il razzismo, che hanno affisso davanti all’ingresso uno striscione che rivendica l’immediata liberta per gli arrestati nell’inchiesta di Piacenza contro SI Cobas e USB (Red.)
All’alba di mercoledì 19 luglio la Procura di Piacenza ha decretato gli arresti domiciliari per alcuni dirigenti del SI Cobas e dell’USB attivi da anni nelle lotte del settore logistico.
Basta passività! Partecipiamo sabato 23 pomeriggio a Piacenza alla manifestazione nazionale contro la repressione delle lotte operaie.
La magistratura, che ha sempre chiuso gli occhi sui soprusi e sui crimini padronali, cerca ora di infangare questi attivisti sindacali accusandoli di avere organizzato gli scioperi e le lotte per trarre da essi benefici personali.
Ma la verità dei fatti è sotto gli occhi di tutti: a Piacenza e in molte altre città le lotte della logistica, organizzate anzitutto dal SI Cobas, hanno prodotto in centinaia di aziende e di magazzini un notevole miglioramento delle condizioni salariali, di lavoro e di vita di decine di migliaia di lavoratori, in grande maggioranza immigrati. Prima di queste lotte la logistica era una giungla infernale di cooperative spesso in mano alla malavita organizzata, e di finte cooperative – una situazione che andava molto bene alle multinazionali del settore, FedEx, Amazon, Brt, Dhl, Gls, etc. perché consente grossi risparmi sulla pelle dei facchini e dei driver supersfruttati.
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