
Pubblichiamo qui di seguito l’elenco dei post sulla “questione ecologica” comparsi negli ultimi anni sul nostro blog. I fili rossi che li collegano sono la denuncia della catastrofe ecologica in corso nei suoi molteplici aspetti (globali e locali); la ricerca delle sue altrettanto molteplici cause che riconducono tutte, in ultima istanza, al sistema sociale capitalistico e alla sua indomabile fame di profitto; la critica della presunta conversione ecologica del capitalismo e dell’ecologismo che pretende di potersi tenere al di fuori del conflitto con i poteri globali; il dialogo con i movimenti di lotta ambientalisti.
Si tratta, in realtà, solo di un elenco parziale dal quale restano fuori i tantissimi post dedicati agli ambienti di lavoro, agli orari di lavoro, ai rapporti di lavoro, la cui analisi è, per noi, parte integrante dell’esame dell’attuale catastrofe ecologica, che è l’esito del “disprezzo verso la terra e gli uomini” proprio del capitalismo (come dice l’immagine qui sopra ripresa). Se li avessimo inclusi, saremmo andati nell’ordine delle centinaia di post, e sarebbe risultato inutile presentare un elenco. Ma, a scanso di equivoci, sia chiaro che la nostra concezione della lotta per un ambiente di vita (di tutte le forme della vita) sano comprende come elemento essenziale, irrinunciabile, la fine dello sfruttamento e dell’alienazione del lavoro, e la piena realizzazione della sua funzione sociale, cooperativa, per la specie umana.
Uno studioso militante che ci è caro, Dario Paccino, cominciava così il suo L’imbroglio ecologico:
“Questo libro è dedicato a coloro che per guadagnarsi il pane devono vivere in un habitat che nessun ecologo accetterebbe per gli orsi del Parco Nazionale d’Abruzzo e gli stambecchi del Parco Nazionale del Gran Paradiso: gli operai delle fabbriche e dei cantieri.
“Assunto dell’opera, la proposta di mettere l’ecologia con i piedi per terra, la terra di tutti gli uomini, e perciò anche delle loro verità e ideologie: il sistema dei rapporti di produzione. E ciò in polemica sia con quegli ecologi che si librano al di sopra delle parti, sia con quei materialisti storici che accolgono la riduzione idealistica della storia naturale alla storia umana“. (Red.)
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Post sulla questione ecologica comparsi sul blog “Il pungolo rosso”
La spaventosa devastazione dell’ambiente in Iraq – materiali (italiano – english – français)
Postato il aprile 10, 2023
Testi di documentazione da fonti statunitensi e medio-orientali sulla devastazione causata dalle guerre della coalizione occidentale all’Iraq, in termini di distruzione ambientale, sociale e sanitaria.
Siccità, ondate di caldo e rivoluzione – Daniel Tanuro
Postato il novembre 15, 2022
Traduzione di un articolo di Daniel Tanuro dal quale emerge, con una migliore definizione rispetto al passato, la questione dell’eco-socialismo nella funzione di elemento indispensabile nel programma post-rivoluzionario. L’Autore non compie ancora lo scatto necessario a comprendere l’autentica natura del problema su cui riflette (fare i conti in modo radicale con il sistema sociale capitalistico), ma nel reclamare l’urgenza di misure “riformistiche” a livello internazionale centra il punto nell’affermare la priorità dei movimenti e delle lotte rispetto alle istituzioni nel processo di cambiamento.
Segnaliamo il Dossier “Pfas, Basta!”, una piccola enciclopedia contro Solvay e Mitemi, e una lunga storia di mobilitazioni…
Postato il settembre 9, 2022
Segnalazione del dossier “Pfas. Basta!”, in cui è ricostruita la storia delle lotte contro l’inquinamento in Italia provocato dalle attività di Solvay e Mitemi.
Come l’IPCC contraddice, per viltà, sé stesso
Postato il luglio 30, 2022
Non solo esistono due distinte versioni del rapporto IPCC sul cambiamento climatico, ma la versione formale (2.900 pagine) è a sua volta estremamente diversa dalla sintesi che è circolata a beneficio dei cosiddetti policymakers, frutto della negoziazione con i grandi agenti del capitale (quest’ultima è del tutto priva, per esempio, delle indicazioni relative alla necessità di chiudere le centrali a carbone entro 10 anni, o ancora dell’impatto dell’allevamento intensivo nella produzione di gas serra).
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