
Come è noto, uno dei principali alleati di Putin nella legittimazione dell'”operazioni militare speciale” in Ucraina, è il patriarca Kirill. Il suo apporto è soprattutto di carattere ideologico – come notano i militanti che qui gli rispondono. E passa anche attraverso la diffusione nella popolazione dei credenti (e non solo) dell’immagine di una “Russia eterna ed ideale”, nella quale governanti e popolo sono stati sempre uniti in difesa della “causa comune”. Con i governanti eternamente preoccupati del benessere del “popolo”.
La replica che qui riprendiamo dal sito Politsturm, una delle infinite schegge del frammentatissimo mondo m-l, è di sicuro elementare e terribilmente sommaria, ovvero: errata, nel vedere una sostanziale continuità nella storia russa dall’Ottobre 1917 al tracollo del 1991, per la cui fine si ricorre involontariamente alla stessa categoria ‘morale’ usata da Kirill (il tradimento) che non è di particolare utilità nello spiegare la grande tragedia storica della “scomparsa” della rivoluzione russa e della sconfitta della mondiale iniziata nell’Ottobre 1917.
Ma nonostante ciò, vale la pena riportarla perché identifica e colpisce una delle (suggestive) mistificazioni intorno alla storia della Russia come nazione sempre unita, a cui ricorre abitualmente lo stesso Putin quando si riferisce alla “secolare, grande Russia”, alla “Russia, grande potenza millenaria”, vedendo solo l’Ottobre e il bolscevismo come una abominevole deviazione dal percorso (da cui sarebbe nata, con un parto del tutto artificiale, l’Ucraina) – un percorso virtuoso ben impersonato, invece, dal “patriota e statista Pjotr Arkadjevic’ Stolypin”, il sanguinario repressore della rivoluzione del 1905, citato da Putin come stella di riferimento, non esattamente rossa, nel discorso del 21 febbraio di quest’anno.
Va detto, comunque, che la mistificazione picconata in questo testo non è un’esclusiva del duo Kirill-Putin, è anzi comune alle classi dominanti borghesi di tutto il mondo – specie quando, come in guerra o in vista di guerre, si tratta di prevenire, demonizzare e schiacciare la lotta di classe degli sfruttati, per coinvolgerli in quel suicidio di massa di sfruttati che è l’attuale guerra tra NATO e Russia in Ucraina, e ogni guerra inter-capitalistica. (Red.)
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Risposta al Patriarca Kirill
Il 25 aprile, Kirill, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Se valutiamo criticamente le attività di tutti coloro che sono stati al potere in Russia, allora, ovviamente, si possono dire parole più piene di lodi su qualcuno, meno lodevoli su qualcuno, ma tra di loro non c’è stato un solo traditore”.
Inoltre, secondo quanto riferito da Ria Novosti, ha completato il suo pensiero aggiungendo che i governanti della Russia hanno dato e dedicato la loro vita al popolo.
Pochi giorni prima, a metà aprile, il patriarca aveva spiegato lo scontro tra Russia e Occidente con il fatto che in Europa e negli Stati Uniti non esistono norme di morale cristiana. A suo avviso, l’Occidente ha sempre voluto ingannare la Russia, introdurre qui i propri valori e le proprie linee guida, rendere i russi obbedienti alla loro volontà.
Vale la pena notare che nell’ottobre dello scorso anno il patriarca ha parlato della minaccia di una guerra nucleare, e ha invitato sacerdoti e fedeli a pregare per la salute del presidente.
Ancora una volta la chiesa, essendo il più importante apparato ideologico di potere, sta cercando di confondere le persone e instillare nella testa del profano la fantasia di una Russia eterna e ideale. Il tipo di Russia che molti vorrebbero vedere, ma che non ha nulla a che fare con la realtà oggettiva.
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