¡NO A LA GUERRA IMPERIALISTA! Declaration conjunta de los organizatores de la Conferencia de Roma contra la guerra en Ucrania, 16 de octubre

DECLARACIÓN CONJUNTA – ¡NO A LA GUERRA IMPERIALISTA!

Nosotros, organizaciones comunistas, militantes, obreras e internacionalistas, nos unimos en la conferencia nacional “La guerra in Ucraina, la crisi economica e il grande caos mondiale. Che fare?”(“La guerra en Ucrania, la crisis económica y el gran caos mundial. ¿Qué hacer?”), celebrada el 16 de octubre en Roma, llamamos a la máxima movilización en contra de la guerra y promovemos conjuntamente las siguientes tesis para el debate colectivo:

La guerra que se combate hoy en Ucrania entre Rusia y la alianza euro-atlántica es un conflicto imperialista, que tiene su base en la crisis general del sistema capitalista a escala mundial y, por tanto, en una competencia exacerbada entre las principales potencias capitalistas. Rechazamos todas las narrativas ideológicas que mistifican el carácter de la guerra y tratan de ocultar su verdadera naturaleza para construir un consenso a favor de uno u otro de los bandos en conflicto.

Denunciamos los planes imperialistas de la OTAN, su política de expansión hacia el Este y el cerco a Rusia como corresponsables de los acontecimientos que llevaron a la escalada de la guerra en territorio ucraniano. La oposición más dura a las estrategias imperialistas de la OTAN, de los Estados Unidos, de la UE y de los gobiernos de los Estados miembros, con Italia como co-líder, es parte integrante e indispensable de cualquier oposición real a la guerra en nuestro país.

Condenamos la invasión militar rusa que, tras el pretexto de la liberación de los pueblos rusófonos del Donbass y su legítima aspiración a emanciparse de la opresión perpetrada por los nacionalistas ucranianos, lleva meses sembrando muerte y destrucción en nombre de los intereses del gran capital ruso, para defender no al proletariado y a los pueblos de Rusia y del Donbass, sino las ambiciones de la burguesía monopolista, de la que el gobierno ruso es expresión, de participar activamente en un nuevo reparto del mercado mundial.

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I nostri punti fermi sulla guerra in Ucraina – TIR (italiano – deutsch)

Questo è il testo che la Tendenza internazionalista rivoluzionaria (TIR) ha presentato agli altri organizzatori del convegno del 16 ottobre a Roma come contributo da discutere in via preliminare quale schema per la relazione introduttiva. Ringraziamo tantissimo i compagni Hanna e Luca per la traduzione in tedesco.

Il testo è ora incorporato nel libro La guerra in Ucraina e l’internazionalismo proletario appena pubblicato, 208 pp., 10 euro, che può essere richiesto scrivendo a com.internazionalista@gmail.com (Red.).

I nostri punti fermi

1. La guerra in Ucraina è l’ultimo di una sequenza di eventi traumatici di questo inizio del XXI secolo – guerre, crisi finanziarie, la grande recessione, pandemia, disastri ecologici – che nel loro insieme segnano una crisi storica del modo di produzione capitalistico.

2. La guerra in Ucraina non è una guerra tra la Russia e l’Ucraina; è una guerra tra NATO e Russia sul territorio ucraino, occupato militarmente dalla NATO e politicamente dagli Stati Uniti e dall’UE prima, e invaso dalla Russia poi. Una guerra tra potenti stati capitalistici, combattuta per finalità di dominio, che segna la riapertura ufficiale della lotta per la ripartizione del mondo, essendo entrata in crisi l’egemonia dell’Occidente sul mercato mondiale, la politica mondiale, la cultura mondiale.

3. La responsabilità dello scoppio della guerra è di entrambe le parti in conflitto, e – al fondo – del sistema sociale di cui fanno parte. Metterci a questionare su offesa e difesa non avrebbe senso, trattandosi di grandi stati che coagulano interessi capitalistici e, non trovando compromessi sul piano economico e politico, passano allo scontro militare. La NATO non aveva bisogno di sparare perché si era già preso il terreno ucraino sul piano economico e politico e con i propri insediamenti bellici, ignorando del tutto gli accordi di Minsk. La Russia poteva contendergli il bottino, o parte del bottino, solo con mezzi militari, ed è quello che ha fatto.

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Il convegno di Roma del 16 ottobre: un buon primo passo

Il convegno di domenica scorsa 16 ottobre a Roma contro la guerra in Ucraina ha avuto una riuscita decisamente buona. Teatro Anfitrione pieno (190 posti a sedere), alcune decine di compagni/e e lavoratori/lavoratrici in piedi o nella saletta d’ingresso dove erano esposti i materiali della Tendenza internazionalista rivoluzionaria (Tir), di Pagine marxiste e del Fronte della gioventù comunista (Fdgc). In più i lavori del convegno, a cui avevano aderito – tra gli altri – il SI Cobas, presente con decine di suoi delegati immigrati e il coordinatore nazionale Aldo Milani, il Centro di documentazione contro la guerra di Milano, il Comitato di lotta di Viterbo, sono stati seguiti (con centinaia di contatti) sulla pagina facebook del Fdgc.

4-5 ore di lavoro tese, piene di attenzione e, in diversi passaggi, di calore, senza quello sfrangiamento, quel vuoto chiacchiericcio di capannelli che ammazzano, talvolta in partenza, un buon numero di incontri e di assemblee, mettendo in scena la stanchezza interiore dei partecipanti e l’assenza di vere spinte centripete.

Del resto, dietro questo convegno c’è stato un lavoro di mesi: quattro riunioni in presenza, altre on line, contatti quotidiani in chat, osservazioni scritte e discusse alle rispettive bozze di interventi, insomma: una discussione di merito vera sulle questioni principali di analisi e di orientamento.

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La guerra in Ucraina e il grande caos mondiale in arrivo: che fare? Convegno nazionale, Roma 16 ottobre

Convegno nazionale a Roma il 16 Ottobre – ore 9.30 cinema Teatro Anfitrione

Nella crisi senza precedenti in cui si trova il sistema capitalistico, lo scoppio della guerra tra NATO e Russia in Ucraina segna un punto di non ritorno. Gli scenari di guerra aggravano una crisi strutturale e complessiva che più di tutto sta ricadendo sui proletari dei diversi paesi.

Nel convegno di Domenica 16 Ottobre proponiamo un’iniziativa che indica una visione e una linea d’azione internazionalista sulla guerra e sugli avvenimenti che ne hanno dato origine. Vogliamo contribuire a definire una posizione di classe autonoma dagli interessi del capitalismo nazionale e di entrambi i campi imperialisti in conflitto.

Il proposito del convegno è quello di contribuire alla partecipazione e al sostegno alle mobilitazioni future. Invitiamo a partecipare tutti coloro che riconoscono i limiti dell’attuale stato della discussione e intendono contribuire all’elaborazione puntuale di una prospettiva politica di classe in grado di offrire un’indicazione di lotta e favorire l’arricchimento di un riferimento teorico-politico.

Per raggiungere il Teatro Anfitrione

Da Roma Termini Metropolitana MEB1Laurentina, (3 fermate) scendere a Circo Massimo, poi a piedi circa 11 minuti, 750 m arrivo al Teatro Anfitrione, via di S. Saba, 24, 00153 Roma RM.

La guerra in Ucraina, la crisi economica e il grande caos in arrivo. Roma, 16 ottobre

APPELLO PER UNA CONFERENZA POLITICA DI CLASSE

La guerra in Ucraina, la crisi economica e il grande caos mondiale in arrivo. Che fare?

Dall’inizio del secolo è in corso una sequenza inarrestabile di guerre, recessioni produttive, tracolli finanziari, catastrofi climatiche, emergenze sanitarie, che configura una crisi senza precedenti del modo di produzione capitalistico, in caotico avvitamento su sé stesso.

Nell’ambito di questo processo lo scoppio della guerra in Ucraina tra la Russia e la NATO segna un punto di non ritorno. Infatti l’invasione russa dell’Ucraina ha inasprito anche sul terreno militare un conflitto inter-capitalistico globale tra il blocco occidentale e il blocco in formazione intorno all’asse Cina-Russia che era già teso prima del 24 febbraio, e ha per oggetto il controllo dei mercati, delle materie prime, delle reti di trasporto internazionali e – un aspetto nuovo in via di definizione – la ristrutturazione del sistema monetario internazionale, la supremazia nei mercati finanziari.

L’espansionismo della Nato nell’Est europeo ha contribuito in misura determinante all’escalation militare in atto sul territorio ucraino, che sta a sua volta risvegliando altri focolai sopiti nelle guerre che si sono succedute nell’ultimo quarantennio, con nuove tensioni tra Kosovo e Serbia, Armenia e Azerbaijan, Cina e Taiwan (sempre per conto Usa!). E tale dinamica ha innescato un’instabilità globale con l’impennata dei prezzi delle materie prime agricole ed energetiche, e una competizione inter-capitalistica sempre più accesa nella rincorsa tra protezionismi, sanzioni e contro-sanzioni.

Il mercato mondiale, la politica internazionale, sono oggi un vero e proprio campo di battaglia.

Per gli Stati Uniti, e in generale per le potenze occidentali, la posta in gioco è la difesa del proprio traballante primato nell’ordine imperialista imposto con la seconda guerra mondiale e ribadito con le offensive scatenate in pressoché tutte le zone del mondo dopo il 1989. Con l’inesorabile declino dei vecchi padroni del mondo, stanno emergendo le mire di stampo altrettanto capitalistico e predatorio dei paesi di più recente sviluppo, la Cina per prima, capaci di tessere a livello regionale e globale trame efficaci di protezione dei propri interessi.

Per questo lo scontro in atto assume una sempre maggiore intensità ed estensione, e in una contesa all’ultimo sangue di questo genere tra i giganti del capitalismo mondiale le pseudo autodeterminazioni nazionali (come quella invocata per l’Ucraina) servono solo come armi di propaganda a giustificazione del proprio bellicismo.

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