La crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando colpisce le donne con una gravità eccezionale. La loro presenza nei settori di cura le espone in modo particolare al contagio. Le condizioni di lavoro precario, dequalificato e in nero non garantiscono l’applicazione delle misure di prevenzione contro la pandemia, le condizioni economiche impediscono di accedere alle cure necessarie presso strutture private, mentre l’aumento del carico di lavoro domestico, della convivenza forzata e dell’isolamento moltiplicano i rischi di tensioni e violenze di ogni tipo all’interno della famiglia. L’aumento dei femminicidi è una tragica conferma di questa situazione.
Noi denunciamo la gestione dei governi della pandemia, che bada soprattutto agli interessi delle imprese, e ci battiamo per una ristrutturazione del sistema sanitario che garantisca la prevenzione e si faccia carico della salute delle donne e di tutti coloro che esse hanno in carico tra le mura domestiche e nei luoghi di lavoro.
Le donne sono specialmente sotto attacco anche sul piano economico: i dati lo confermano.
Noi denunciamo l’attacco all’autonomia economica e alla sopravvivenza di un sempre maggior numero di donne attraverso il moltiplicarsi dei licenziamenti e delle dimissioni forzate, e ci battiamo per la difesa del diritto al lavoro, come base necessaria anche se non sufficiente all’autonomia delle donne, un lavoro in cui la dignità della lavoratrice sia rispettata. Rivendichiamo il salario garantito alle disoccupate, per fronteggiare la disoccupazione femminile a livello nazionale ed europeo, e in particolare nelle zone del sud d’Italia.
Noi ci opponiamo alla pressione che ci richiede di tornare a casa e rifiutiamo lo smart working come forma di disponibilità h24 e di sperimentazione di riduzione dei costi per le aziende. Vogliamo un luogo di lavoro dove poter socializzare con gli altri lavoratori per avere la possibilità di organizzarsi e lottare per i nostri diritti!
Noi denunciamo l’attacco all’autodeterminazione riproduttiva in atto con l’obiezione di coscienza generalizzata, il definanziamento dei consultori autogesti, l’attacco delle destre oscurantiste a livello nazionale e internazionale e rivendichiamo come nostre le grandi lotte che si stanno svolgendo su questi temi in molte parti del mondo. Il nostro corpo non è una merce, la nostra sessualità non va messa sotto controllo!
Continua a leggere Per un 8 marzo di denuncia e di lotta! – Comitato 23 settembre