Dal novembre 2018 è in corso a Modena una vera e propria battaglia tra il colosso delle pizze surgelate Italpizza e i lavoratori.
Tutto è cominciato con un piccolo gruppo di donne-coraggio, per lo più lavoratrici immigrate. Queste donne si sono iscritte al sindacato SI.Cobas per chiedere all’azienda di essere pagate con il contratto degli alimentaristi, visto che invece venivano, e vengono tuttora, pagate con il contratto delle pulizie. Hanno poi chiesto di non avere più turni massacranti, turni anche di 16 ore, e di poter stare a casa la domenica e nelle feste. Hanno cioè chiesto di poter avere una vita fuori dal luogo di lavoro.
A queste rivendicazioni, sacrosante, Italpizza ha risposto con trasferimenti punitivi, licenziamenti, minacce e rappresaglie: le lavoratrici, che erano addette all’impasto e alla farcitura, sono state comandate a pulire i cessi degli uomini; sono state derise dai caporali; sono state obbligate a lavare vetri a 15 metri di altezza su una scala pericolosa. A un delegato del SI.Cobas è stata bruciata la macchina, un avvertimento dato dall’azienda in perfetto stile mafioso. Come se questo non bastasse, a sostegno dell’azienda sono intervenute prefettura e questura con violente e sistematiche cariche della polizia contro i picchetti; hanno fatto contusi, feriti, intossicati, con denunce e arresti di lavoratori e di giovani che hanno portato solidarità.
Perché tanto accanimento? Forse perché il SI.Cobas è un sindacato che si oppone e resiste alle pretese padronali? Ma nonostante tutto, la lotta continua contro una situazione di super-sfruttamento e dispotismo padronale intollerabile. Continua a leggere Boicotta Italpizza! Solidarietà ai lavoratori in lotta!