Documentiamo qui gli ultimi sviluppi a Napoli del movimento di lotta dei disoccupati 7 Novembre e Cantiere Scampia 167, con un post di Eddy Sorge e due comunicati. La reazione di queste proletarie e di questi proletari e compagni davanti alla repressione statale e al comportamento infido delle istituzioni locali è, ancora una volta, esemplare. (Red.)
Eddy Sorge
Potremmo parlare delle manganellate in pieno volto a donne e uomini, qualcuno rischiando di perdere l’occhio, qualcun’altro di spezzarsi una mano.
Potremmo parlare delle minacce a chi è stato fermato, strattonato ed intimidito.
Potremmo parlare del fatto che dopo la seconda o terza carica della polizia, alcuni funzionari – mentre stavo interloquendo per raggiungere una quadra – in maniera vile hanno ben pensato di farmi accerchiare dalla celere e sostanzialmente massacrarmi.
Non ci sono riusciti grazie all’intervento dei compagni/e disoccupati/e.
Ma preferiamo parlare di altro. Perché non ci meravigliamo, non gridiamo allo scandalo: siamo consapevoli e coscienti della natura di classe dello Stato. Pochi piagnistei e molta organizzazione.
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