Uno sguardo altro sulla Cina contemporanea e le sue contraddizioni di classe, di Sandro Moiso

Riprendiamo con piacere da Carmilla on line la recensione che Sandro Moiso ha fatto di un testo del collettivo Chuăng sulla “costruzione della Cina contemporanea” appena uscito in lingua italiana. Al momento dello scoppio della pandemia, siamo stati i primi a tradurre e postare un documento assai interessante dei compagni di Chuăng, poi ripreso da altri blog e siti.

Concordiamo sia con l’apprezzamento che S. Moiso fa del lavoro di questo collettivo (all’interno del quale si trovano anche richiami alla Sinistra comunista), sia con le osservazioni critiche alla pretesa di questi compagni di vedere nella fase maoista della rivoluzione nazional-popolare cinese un timbro “sviluppista socialista” totalmente distinto dall’esperienza vissuta in Russia con la “costruzione del socialismo in un solo paese”. Sono temi di fondo del passato più o meno lontano su cui sarà inevitabile ritornare, senza tuttavia restare prigionieri del passato. (Red.)

[Fonte: Carmilla On-line]

Chuăng, Il sorgo e l’acciaio. Il regime sviluppista socialista e la costruzione della Cina contemporanea, Porfido Edizioni, Torino 2022, pp. 200, euro 12,00

La prima cosa che salta all’occhio, fin dalla lettura delle prime pagine, nel testo prezioso appena pubblicato dalle Edizioni Porfido è che a differenza dell’Italietta, in cui la sinistra antagonista troppo spesso continua a portarsi appresso le incrostazioni del gramscismo e di un certo operaismo ancora influenzato da brandelli di maoismo, in altre e ben più significative aree del mondo, in questo caso Cina e Stati Uniti, il riferimento ai linguaggi e alle esperienze teoriche della Sinistra Internazionalista costituisce una solida base per l’analisi dei più importanti fenomeni sociali, politici ed economici e delle inevitabili contraddizioni di classe che hanno contraddistinto la Repubblica Popolare Cinese dalle sue origini fino a oggi.

Indagare sulle origini e le ragioni dell’attuale salda integrazione della Cina nella “comunità materiale del capitale” è il compito che si sono posti i membri del collettivo comunista internazionalista Chuaˇng, gruppo anonimo i cui membri si distribuiscono appunto fra la Cina e gli Stati Uniti. Il carattere Chuaˇng, da cui il collettivo prende il nome, in cinese è riassumibile nell’immagine di un cavallo che sfonda un cancello e riveste il significato simbolico di liberarsi, attaccare, caricare, sfondare, forzare l’entrata o l’uscita: agire con impeto.

Da alcuni anni le pubblicazioni sull’omonima rivista e la serie di articoli traduzioni e interviste ospitate sul blog chuangen.org, rappresentano una delle fonti di informazione e analisi più attente e pertinenti sulle dinamiche e le traiettorie delle trasformazioni sociali e del conflitto di classe nella Cina attuale. Il libro, appena tradotto in Italia ma già apparso nel 2016 sul primo numero della rivista, rappresenta la prima parte di un progetto in corso di pubblicazione sulla storia economica della Cina che, con taglio dichiaratamente “materialista”, vuole smarcarsi tanto da una letteratura “di sinistra” da anni sostanzialmente monopolizzata e caratterizzata dalle varie correnti ideologiche di origine “maoista” che, occorre qui ricordarlo, hanno spesso poco a che vedere con il marxismo inteso in senso stretto, quanto dallo specialismo di chiara marca accademica.
Come hanno sottolineato gli autori:

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