Per un Fronte Unico Anticapitalista. Avanti con il Patto di unità azione!

Sintesi dell’assemblea telematica di sabato 9 maggio

La terza assemblea telematica ha visto una forte partecipazione ed un vivo dibattito: 5 ore di assemblea, oltre 200 partecipanti, 45 interventi, numerose organizzazioni politiche e sindacali, delegati di base, singoli attivisti, movimenti e reti sociali.

E’ stata riconfermata l’adesione alla piattaforma unitaria di rivendicazioni immediate e politiche condivisa nella scorsa assemblea, così come rinnovato l’impegno e la volontà di costruire nei fatti il patto di unità d’azione contro padronato e governo.

Le giornate di lotta, sciopero e mobilitazione del 30 Aprile e 1 Maggio indette dal Si Cobas e dall’Adl-Cobas, la settimana di attivazione sociale indetta dalla rete di realtà cittadine “Vogliamo Tutto” iniziata il 25 Aprile, l’adesione e l’attivazione di diversi organismi e compagni partecipanti al Patto d’azione sono i primi risultati concreti e tangibili di questa proposta.

La famosa fase-2 per noi è qualcosa di completamente diverso rispetto a quella che sta attuando il Governo su pressione di Confindustria e padroni, ovvero riaprire tutto indipendentemente dai rischi per la salute e la vita dei lavoratori al fine di assecondare come prima e più di prima la pressione e le intimidazioni dei padroni.

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Una tempesta perfetta, di S. Bouquin

Pubblichiamo volentieri un testo di S. Bouquin1, che ci è stato segnalato dall’animatore del sito svizzero www.alencontre.org, Charles-André Udry. Questo articolo, che espone in modo lineare le questioni di cui si discute in questi giorni, contiene una affermazione-chiave: “La crisi ecologica, così come la pandemia da coronavirus, dimostrano che non è un determinato tipo di capitalismo – quello cosiddetto “neoliberista” – che costituisce il problema, ma il capitalismo in quanto tale.”. E invita a riflettere sulla trama di solidarietà tra lavoratori e comuni cittadini (non sfruttatori) che in queste difficili settimane di emergenza sanitaria e di isolamento sociale si va creando. Solidarietà di tipo elementare, non ancora strutturata come solidarietà di classe, è evidente, ma su cui si potrà fare leva quando inevitabilmente riesploderanno le lotte contro i poteri che ci hanno precipitato là dove siamo.

The Perfect Storm | Carolyn Custis James

Stephen BOUQUIN

Una tempesta perfetta è un film catastrofico sull’incontro tra un tornado e un uragano. Alla pandemia di Coronavirus si accompagna d’ora in poi una crisi finanziaria ed economica di portata ancora sconosciuta. Questi sono gli ingredienti di una «tempesta perfetta» che nessuno sa dove ci potrà condurre. La situazione è drasticamente mutata e bisogna rendersi conto in pieno di questo cambiamento.

1. Il mostro è alle porte

Il Covid-19 è un “nuovo” virus della famiglia dei coronavirus, la cui esistenza è nota da più di 15 anni, ma la ricerca sul quale è stata fermata perché “non redditizia” vista l’assenza di un suo mercato. Il Covid-19 o SARS-COV-2 (Sindrome Respiratoria Acuta Grave da Coronavirus 2) è una specie recente, identificata poco più di due mesi fa. Questo virus si caratterizza per: 1) alto grado di infettività; 2) lungo periodo di incubazione; 3) elevato numero di casi asintomatici; 4) tasso di mortalità molto più elevato rispetto alla normale influenza; 5) lunga durata della malattia. Tutti questi elementi modificano il quadro della situazione rispetto al caso dell’Ebola o del virus Zika, che certo sono caratterizzati da una mortalità più elevata (50% o più), ma in questi casi le possibilità di contagio sono molto ridotte, il che ne rallenta la diffusione.

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L’uccisione di Soleimani: un colpo all’Iran e un monito terroristico rivolto alle masse iraniane, arabe e medio-orientali.

ENGLISH VERSION

Torniamo in piazza contro le nuove guerre in gestazione, contro il governo Conte che è complice di questi preparativi, per il ritiro immediato di tutte le truppe italiane all’estero! Sostegno incondizionato alle piazze arabe e iraniane in ebollizione contro l’imperialismo e contro i propri regimi oppressivi!

L’uccisione del gen. Soleimani da parte del Pentagono non è rivolta solo contro un uomo e un regime politico che negli ultimi anni avevano saputo abilmente erodere spazi, in Iraq, Siria, in Yemen, agli Stati Uniti di Obama e di Trump e ai loro alleati. È un monito terroristico rivolto alle masse del mondo arabo e dell’intera area medio-orientale in ebollizione in Sudan, in Algeria, in Libano, in Iraq e altrove affinché abbiano ben presente chi comanda in quella regione, e tengano bene a mente che gli interessi statunitensi sono intoccabili. Questo monito va insieme al tentativo di rilanciare la falsa divisione tra “sunniti” e “sciiti” che tanto ha giovato agli interessi delle classi dominanti, globali e locali.

Non a caso Trump si è immediatamente precipitato a chiarire due cose:

  1. ”non vogliamo un regime change in Iran, non vogliamo buttare giù il regime islamico” – l’obiettivo è di limitare la sua sfera di influenza e renderlo più malleabile al tavolo dei negoziati;
  2. se ci sarà una risposta iraniana forte, la contro-risposta statunitense sarà “sproporzionata”. Il terrorismo imperialista degli Stati Uniti e della NATO – dello stesso genere di quello che Israele attua contro le masse palestinesi – mira oltre che a dare un avviso ai governanti di Teheran e delle altre capitali dell’area amiche della Russia, a generare paura tra i rivoltosi che da due anni riempiono le piazze di questa area per cambiare radicalmente la propria condizione attraverso l’abbattimento dei rispettivi regimi. Perché questo cambiamento radicale si può realizzare solo tagliando le unghie, le ali e infine la testa alla dominazione imperialista sull’area.

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Dinamica dei salari e immiserimento relativo (M. Donato)

Intervento di M. Donato al Convegno contro il sovranismo organizzato dalla CUB (Confederazione unitaria di base) il 16 febbraio 2019 a Milano, nella Fabbrica del vapore.

Slides – Dinamica dei salari e immiserimento relativo

File audio dell’intervento

Contro il razzismo, arma dei padroni, e le politiche governative sull’immigrazione Per l’unità nella lotta tra lavoratori italiani e immigrati

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[Summary in English and Arabic]

Premessa

Questo breve documento è il frutto di un confronto avviato da alcuni mesi all’interno dei lavoratori del SI Cobas sul tema-immigrazione; un tema che, come è evidente a tutti, sta diventando ogni giorno di più il cavallo di battaglia di quel fronte reazionario che ha nella Lega di Salvini la sua massima espressione politico-istituzionale e che, negli anni, non solo si è progressivamente radicato nel senso comune del “popolo italiano” genericamente inteso, ma tende ad attecchire anche in settori consistenti di classe operaia, semiproletariato e sottoproletariato autoctono.

Sottoponiamo il presente contributo all’attenzione dei lavoratori e di tutti quei militanti, attivisti e realtà di movimento che in questi anni, nelle forme e nei modi più svariati, si sono mobilitati a sostegno delle lotte degli immigrati (dentro e fuori i luoghi di lavoro), con l’obiettivo di mettere a fuoco in maniera sintetica (dunque non esaustiva) la natura dei fenomeni migratori, le loro reali cause e, soprattutto, le pesanti implicazioni che questo processo assume sia nella dinamica e negli equilibri interni dell’accumulazione capitalistica sia nelle trasformazioni della composizione di classe nel nostro paese e, più in generale, in Europa e nell’Occidente imperialista. Continua a leggere Contro il razzismo, arma dei padroni, e le politiche governative sull’immigrazione Per l’unità nella lotta tra lavoratori italiani e immigrati