Immunità penale per i padroni: carcere, processi e misure restrittive per chi lotta… Noi non arretriamo di un millimetro!
Comunicato Si-Cobas, 14 novembre 2019
In questi giorni, mentre il dibattito parlamentare e le cronache dei media ufficiali sono intente a trovare una nuova scappatoia per garantire un salvacondotto ad Ancelor Mittal e permettere ai padroni di continuare a seminare morte e inquinamento all’Ilva di Taranto, una nuova ondata repressiva si sta abbattendo sul SI Cobas e sulla gran parte dei movimenti di lotta su scala nazionale.
Nelle ultime due settimane l’azione delle Procure è stata pressoché senza sosta.
- A Bologna il PM ha richiesto il divieto di dimora per 6 militanti ed operatori sindacali: una richiesta su cui il giudice si esprimerà il prossimo 18 novembre e che è mirata a colpire l’intero gruppo dirigente del SI Cobas bolognese, con lo scopo evidente di decapitare in toto il nostro sindacato in una città che rappresnta uno dei capoluoghi storici delle lotte nella logistica.
- A Modena si è giunti addirittura a un “maxi-processo”, con la richiesta di ben 86 rinvii a giudizio contro i lavoratori protagonisti della grande lotta all’Alcar Uno del 2016-2017, e dell’ondata di scioperi che fu capace di scoperchiare il marciume e il fitto sistema di collusioni affaristiche nella filiera della lavorazione carni nella provincia emiliana. A ciò si associa la richiesta di 11 fogli di via a Modena per gli scioperi in ItalPizza. Continua a leggere La repressione del conflitto sociale avanza. E’ vitale una risposta unitaria