L’impostazione poliziesca, repressiva, discriminatoria, razzista della legislazione italiana in materia di immigrazione è ribadita nella sostanza. Le popolazioni immigrate erano e restano sottoposti a una legislazione speciale.
Sulle poche modifiche di modesto rilievo apportate ai decreti-Salvini nei giorni scorsi dal Conte-2 è stata imbastita un’incredibile campagna di disinformazione. “Cancellati i decreti Salvini, tornano accoglienza e integrazione” (“la Repubblica”, 6 ottobre), “L’umanità prima di tutto” (“la Repubblica”, 7 ottobre), “Sull’immigrazione si volta pagina” (“il manifesto”, 8 ottobre, lo scrivono il Pd Orfini e il segretario di Sinistra italiana Fratoianni). Il falso è talmente clamoroso che debbono smentirsi da sé il giorno dopo, e perfino il giorno prima, parlando di “svolta a metà” (“la Repubblica”, 7 ottobre) o di decreti “quasi umani” (“il manifesto”, 7 ottobre). È disinformazione anche questa, però. Perché le nuove disposizioni in materia di immigrazione targate Lamorgese/Conte-2 non cancellano nulla di essenziale dei decreti-Salvini. Si limitano a pochi ritocchi secondari, confermando l’intero impianto repressivo e criminalizzante verso gli emigranti e verso le lotte operaie e sociali di quei decreti. Decreti che impropriamente prendono il nome da Salvini, ma sono stati in realtà il prodotto dell’asse Lega-Cinquestelle, dal momento che la masnada di Di Maio/Di Battista/Grillo è stata determinante nel loro varo.
Continua a leggere I decreti-Salvini sono stati cancellati? Assolutamente no.