L’imperialismo occidentale, mentre è intenzionato a prolungare la guerra per sfiancare il Cremlino, prepara già “la ricostruzione” che darà il colpo di grazia ai lavoratori ucraini.
16 giugno – A Kiev i tre messaggeri di guerra dell’UE Scholz, Macron e Draghi (in realtà tre più uno – il presidente rumeno Iohannis, che nelle cronache viene abitualmente cancellato) si incontrano con Zelensky. Sono lì a dare il loro volonteroso aiuto in armi all’Ucraina perché si auto-distrugga il più possibile (“fino all’ultimo ucraino”) nell’interesse dell’Occidente tutto, e perché produca, sempre nell’interesse dell’Occidente, il massimo danno possibile alla Russia che l’ha invasa. Sono lì, anche, a dettare le loro condizioni per l’armistizio e la futura “pace” – onde assicurarsi che i profitti dell’UE nella eventuale “ricostruzione”, e dei singoli stati usurai dell’UE l’uno in competizione con l’altro, non siano da meno di quelli garantiti agli Usa e al Regno Unito.
Tutti insieme a succhiare sangue dal corpo straziato delle masse lavoratrici ucraine.
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