Opposizione intransigente ai promotori dell’una e dell’altra truffa!
Diversi compagni e compagne ci hanno chiesto: nel referendum in Gran Bretagna avreste appoggiato la Brexit oppure il Remain? Abbiamo risposto implicitamente a questa domanda due anni fa nel n. 2 del “Cuneo rosso” in un articolo che si può leggere qui: Uscire dall’euro (def.) Lo facciamo ora in maniera esplicita, molto in breve.
La campagna referendaria in Gran Bretagna è stata su entrambi i fronti, Brexit e Remain, voluta e saldamente diretta dalle destre, in difesa, su entrambi i fronti, di evidenti, anche se parzialmente contraddittori, interessi capitalisti e imperialisti. I promotori del Brexit puntavano e puntano ad un recupero di ‘sovranità’ e di libertà di manovra (specie in Asia e nel mondo arabo) di una Gran Bretagna dalla rinnovata potenza imperiale. I promotori del Remain sostengono, invece, che gli interessi finanziari, diplomatici e militari del capitalismo britannico, il suo ruolo di primo piano nel mondo, si possono meglio promuovere all’interno della UE, tenendo dentro di essa la posizione defilata e ricattatoria assunta fin dall’inizio. Non a caso i capofila dell’uno e dell’altro schieramento sono boss del partito conservatore, o fuoriusciti (a destra) dei conservatori, quali l’amico di Grillo e dei 5S Farage.
Ecco perché bisognava, e bisogna, attaccare come anti-proletarie l’una e l’altra ‘soluzione’, rivolgendosi ai lavoratori abbagliati dalle une e dalle altre sirene, tutte e due ingannevoli e funeste, affinché aprissero gli occhi, e non si lasciassero portare allo sbando e al macello né dall’abbinata Cameron/UE, né da quella non certo preferibile Farage/Johnson [o Michael Gose, o Theresa May ecc.]. Continua a leggere Né Brexit, né Remain