
Riprendiamo da “Labor Notes” un articolo di Chris Brooks di qualche giorno fa che spiega come si è arrivati alla chiusura degli stabilimenti delle Big 3 dell’auto (FCA, GM, Ford) : a seguito di scioperi spontanei di gruppi di operai. Leggendolo, troverete forti somiglianze con la situazione italiana (dove tutto è partito dallo sciopero spontaneo alla FCA di Pomigliano d’Arco): padroni dalla mentalità schiavistica ostili alla chiusura; burocrati sindacali simili a pecore che implorano i padroni di non fare i padroni; gruppi di operai e operaie incazzati, come Marissa Williams, che prendono in mano la difesa della propria salute e della propria vita. Non c’è altra strada. Inutile dire: se andate a leggere “Gazzetta Motori” del 20 marzo scorso, che parla della chiusura delle Big 3, degli scioperi spontanei non c’è traccia alcuna.
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A seguito di un certo numero di scioperi spontanei autorganizzati che sono scoppiati negli impianti automobilistici con casi confermati di coronavirus, le grandi case automobilistiche hanno annunciato che inizieranno a sospendere temporaneamente la produzione, almeno fino al 30 marzo. Honda, una impresa che ha diversi stabilimenti in Nord America senza sindacato, aveva già annunciato che stava sospendendo la produzione per una settimana garantendo ai dipendenti il salario pieno. Un portavoce dello stabilimento di assemblaggio Fiat-Chrysler di Sterling Heights (SHAP) ha detto al Detroit News che “i dipendenti non si sono rifiutati di lavorare”, contraddicendo quanto i lavoratori dell’auto hanno riferito a Labor Notes (si veda l’intervista con uno di loro qui sotto).
Ieri sera e questa mattina i lavoratori, organizzando uno sciopero spontaneo, hanno fermato la produzione nello stabilimento di assemblaggio Fiat-Chrysler di Sterling Heights (SHAP), in Michigan. Ciò è avvenuto dopo aver appreso che due colleghi erano stati messi in quarantena con il coronavirus.
Il secondo turno termina normalmente alle 3 del mattino, ma l’azienda ha finito per chiudere lo stabilimento alle 22:30. I turnisti del mattino sono entrati nello stabilimento, ma si sono fermati, rifiutandosi di lavorare. Dopo tre ore la direzione si è arresa e li ha mandati a casa.
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