Piacenza: un gruppo di iscritti alla CGIL contesta il proprio sindacato, e appoggia la lotta contro FedEx – TIR

Una buona nuova da Piacenza: una trentina di iscritti alla CGIL sconfessano il proprio sindacato.

Da Piacenza arriva una buona notizia: una trentina di iscritti alla CGIL (della “mozione Landini” – notabene) contestano dalla a alla zeta la posizione assunta dal loro sindacato nello scontro tra i facchini del SI Cobas e la multinazionale statunitense FedEx. Lo fanno con una lettera aperta, non nelle segrete stanze del sindacato dove la loro critica sarebbe stata soffocata. È un atto coraggioso e non deve passare sotto silenzio. Soprattutto per quello che i dissidenti dicono:

1)la CGIL deve cambiare rotta, e appoggiare i lavoratori della logistica che si stanno battendo contro la chiusura del magazzino di Piacenza, anziché attaccarli;

2)la CGIL deve riconoscere che “i SI Cobas hanno fatto il loro mestiere, con scioperi e picchetti” [un sindacato degno del suo nome fa questo -n.], e prendere posizione netta “contro la repressione poliziesca che ne è derivata, con arresti, divieti di dimora e revoche del permesso di soggiorno”;

3)la CGIL, di conseguenza, deve ritirare l’esposto contro i picchetti del SI Cobas che ha fatto agli organi repressivi dello stato;

4)la CGIL deve incontrarsi con il SI Cobas per ricomporre il conflitto tra le due organizzazioni sindacali, per “unire il fronte dei lavoratori” contro FedEx, impedendo al padrone di portare avanti le sue manovre di divisione.

Auguriamo a queste compagne e compagni che la loro sortita sia raccolta dal più gran numero di iscritti alla CGIL, e ottenga davvero un cambio di rotta. Anche se su questa seconda cosa nutriamo forti dubbi, data la dura risposta, quasi una minaccia, arrivata a stretto giro dalla segreteria del sindacato: “Risponderemo alle richieste a tempo debito e nelle sedi opportune”. Ci auguriamo che non demordano dalla loro iniziativa, perché è il miglior contributo che possano dare a quell’unità del fronte di classe contro il fronte padronale a cui mostrano di tenere quanto noi.

Due parole in più, invece, sulle polemiche sorte intorno alla protesta dei lavoratori del SI Cobas davanti alle sedi della CGIL di Piacenza e di Bologna. Piovvero critiche, in certi casi sull’iniziativa in sé (non si manifesta contro altri sindacati), in altri casi sui toni “esagerati” o “eccessivi”. Alla base di queste critiche ci sono due radicali errori politici.

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Roma, 4 maggio: un martedì da leoni presso i palazzi del potere romani – SI Cobas

UN MARTEDI’ DA LEONI: DAL NAZARENO OCCUPATO PARTE IL NOSTRO ULTIMATUM A ORLANDO E GIORGETTI!

Note sulla giornata di mobilitazione del 4 maggio presso i palazzi del potere romani.

In uno dei nostri primi comunicati all’indomani della chiusura dell’hub Fedex di Piacenza dichiarammo che se i padroni americani intendevano muovere guerra al SI Cobas, tale guerra sarebbe stata per loro molto lunga, dura, irta di insidie e estremamente svantaggiosa.

In quasi un mese e mezzo di lotta, Fedex sta toccando con mano che la nostra non era una semplice enunciazione, bensì un dato di fatto che si materializza quotidianamente sotto i loro occhi.

Nella mattinata di ieri, a seguito della persistente resistenza dei padroni ad aprire un tavolo di trattativa col SI Cobas sui destini di Piacenza e di tutta la filiera nazionale, a fronte dell’utilizzo spudorato dei sindacati di stato Cgil-Cisl-Uil come teste d’ariete per sopprimere la nostra organizzazione e, con essa, la libertà di iniziativa sindacale in Fedex, e all’indomani dell’ennesimo attacco repressivo contro gli operai in lotta con almeno 15 fogli di via dal comune di Peschiera Borromeo, avevamo indetto una manifestazione a Montecitorio per esigere l’apertura immediata di un tavolo permanente col governo e i ministeri competenti dopo che il precedente incontro informale con i funzionari del ministero del lavoro (svoltosi a seguito del presidio a Roma di metà aprile) non aveva dato esito alcuno.

Nel pomeriggio di lunedì la Questura di Roma ci ha comunicato il divieto di piazza Montecitorio, a loro dire giustificata da una concomitante manifestazione nello stesso luogo e alla stessa ora, concedendo solo un presidio statico fuori alla sede dei ministeri di via Molise.

Oramai stanchi delle continue prese in giro delle istituzioni, tanto brave e solerti a reprimere gli operai in sciopero quanto silenziose e complici nell’affrontare l’emergenza di 280 famiglie buttate per strada dalla sera alla mattina, i lavoratori Fedex si sono ancora una volta autorganizzati e, appena giunti a Roma, hanno puntato dritti verso la sede nazionale del PD del Nazareno, occupandola per più di un’ora e strappando, ancora una volta con le loro forze e col sostegno del SI Cobas, un incontro immediato col ministro del lavoro Orlando.

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Mazzieri FedEx liberi di manganellare gli operai a San Giuliano Milanese. E tutto tace!

Dai lavoratori del SI Cobas riceviamo questo video e la denuncia di quello che è successo anche questa notte a San Giuliano Milanese: mazzieri FedEx in azione, con i manganelli, contro gli operai in sciopero davanti al magazzino.

Succede da un anno. I mazzieri sono arruolati da SKP, la stessa impresa che per conto dello stato fa il servizio antipirateria sulle navi mercantili che transitano nelle acque del Corno d’Africa, e si vanta di puntare su “Guardie Particolari Giurate preparate con percorsi formativi e requisiti di base più selettivi rispetto agli standard del settore”. Forse la maggiore selettività è di tipo politico, perché tra i picchiatori sono presenti parecchi ultras dell’Inter appartenenti ai gruppi filo nazisti e vicini all’ndrangheta (alcuni aderiscono a una costola degli hammer skin chiamata Lealtà azione di Varese, lo stesso gruppo di cui faceva parte Daniele Belardinelli, l’ultras morto negli scontri con gli ultras napoletani un paio di anni fa). Il capo di SKP era il responsabile dei bodyguard di Berlusconi. In pratica, roba da servizi segreti. L’anno scorso, a luglio, il SI Cobas ha presentato (con l’avv. Losco) una querela alla procura di Lodi (competente per San Giuliano) denunciando le aggressioni subite nelle strade limitrofe al magazzino. La denuncia, manco a dirlo, non ha avuto alcun seguito, nonostante il deposito di tanto materiale di prova. In realtà, in tutte le occasioni questi mazzieri hanno agito non solo in piena libertà, ma coordinandosi con le forze di Polizia presenti.

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Piacenza : il governo di unità nazionale contro i lavoratori (SI Cobas)


Lunedì mattina oltre cinquecento operai di Piacenza, stufi della retorica con cui i funzionari Cgil
tentano di ammantare il loro operato opportunista e la loro aperta connivenza coi padroni, hanno
invaso l’area antistante il palazzone della Camera del lavoro per manifestare la propria indignazione
e la propria rabbia contro un apparato che si dimostra ogni giorno di più estraneo ed ostile agli
interessi della classe lavoratrice: in loro sostegno delegazioni di lavoratori e solidali provenienti dai
distretti produttivi contigui, gruppi di solidali e persino singoli lavoratori aderenti a Cgil e Cisl.
Nelle ore precedenti alla manifestazione, i bonzi sindacali, pur di esorcizzare il clima di isolamento
e di autoreferenzialità a cui già da diversi anni si sono (auto)condannati, hanno giocato la carta
dell'”orgoglio”, facendo appello ai loro iscritti affinché si precipitassero a difendere la sede da un
presunto “assalto dei barbari del SI Cobas”, sciorinando i soliti luoghi comuni sulla Cgil “baluardo
di democrazia”, utili nei giorni di festa per vantare una presunta continuità col sindacato di classe di
un secolo fa a cui oramai non crede più nessuno, e peraltro senza disdegnare una buona dose di
razzismo nei confronti dei lavoratori immigrati scesi a manifestare.

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San Giuliano, Reggio Emilia, Parma, Teverola: inizia la risposta operaia alle provocazioni FedEx-Tnt (SI Cobas)

La risposta operaia e del SI Cobas alla decisione di Fedex-Tnt di chiudere lo stabilimento di Piacenza e procedere in diversi altri magazzini alla “riduzione del personale”, cioè a licenziamenti ‘appaltati’ alle ditte dipendenti da Fedex, non si è fatta attendere. E in appena tre giorni si è estesa da San Giuliano Milanese a Peschiera Borromeo, a Reggio Emilia, a Parma, a Teverola, a Fiano romano.

CON LO SCIOPERO ALLA FEDEX DI SAN GIULIANO MILANESE

INIZIA LA RISPOSTA DEL SI COBAS ALLE PROVOCAZIONI PADRONALI

I LAVORATORI TNT/FEDEX NON ARRETRANO DI UN MM!

ALLA NOTIZIA CHE L’HUB DI PIACENZA VERRÀ DI FATTO AZZERATO, LASCIANDO SENZA SALARIO 300 FAMIGLIE, I LEONI STORICI DEL SI COBAS DELLA TNT/FEDEX DI PIACENZA, IN QUESTO MOMENTO SONO AI CANCELLI DEL MAGAZZINO DI SAN GIULIANO MILANESE, COL SUPPORTO ATTIVO DEI COBAS MILANESI.

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