Fincantieri: Bono dà una pedata nel sedere a Fiom-Fim-Uilm. Ora non resta che la soluzione su cui insistiamo da sempre: la lotta aperta, vera, decisa, auto-organizzata, un fronte compatto con gli operai degli appalti e tutti i metalmeccanici!
Il 28 aprile è avvenuto ciò che era nell’aria da tempo: la direzione Fincantieri ha rotto la trattativa con FIOM, FIM e UILM, una trattativa che in realtà non è mai iniziata. Bono e la sua banda hanno gettato sul tavolo un maxi-documento di 120 pagine, in cui hanno ribadito tutte le pretese padronali di 15 mesi fa: flessibilità totale dell’organizzazione del lavoro (strettamente legata alle esigenze della produzione), allungamento degli orari (attraverso il taglio dei permessi), nuovi criteri per il premio di produzione/’premio di risultato’ (individualizzato e subordinato al raggiungimento dei livelli di profitto decisi in modo unilaterale dall’azienda), controlli a distanza sui lavoratori, stringenti limiti al diritto di sciopero e all’agibilità sindacale. E infine niente aumenti salariali; solo 335 euro da spendere in prestazioni di ‘welfare aziendale’.
“O prendere, o lasciare”: per Fincantieri non ci sono margini per trattare. Continua a leggere Fincantieri. Una pedata nel sedere …