Guerra e ambiente: un nuovo appello ai Friday for Future e a tutti i veri ambientalisti

il movimento ambientalista organizzato sembra essersi dissolto: è nell’imbarazzo perché non può di nuovo proporre i soliti fallaci percorsi “istituzionali”.

Sono passati quasi 80 anni e ancora vengono allo scoperto bombe, proiettili, armi del Secondo Conflitto Mondiale. Guerre di ogni dimensione territoriale e di ogni intensità si susseguono, e sappiamo come ognuna di esse porta al massimo livello tutte le contraddizioni politiche e sociali, falcia intere generazioni di giovani, avvelena la terra e i suoi elementi naturali per decenni e decenni, non risparmia nulla alle generazioni che l’hanno vissuta e a quelle che vengono dopo di esse. Non si può restare in silenzio su questo aspetto del disastro ambientale, e invece l’ambientalismo nostrano sembra essere all’improvviso scomparso.

In una precedente lettera aperta avevamo chiesto espressamente che la manifestazione del 30 ottobre dell’anno scorso non restasse fine a se stessa, non fosse un misto di passerelle e folklore, un’altra occasione sprecata. Oggi vi rinnoviamo l’appello ad unire la vostra protesta alle lotte dei proletari e degli strati sociali più colpiti dalla crisi politica ed economica del capitalismo perché è sempre più evidente che è lì la radice, l’origine, la causa principale dell’aggressione alla natura ed al lavoro vivo.

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