Solidarietà ai lavoratori della Gkn sotto attacco – TIR

Lavoratori Gkn e solidali al corteo di Napoli del 5 novembre

Solidarietà ai lavoratori di GKN

Domani sarà un’altra giornata di attacco padronale ai proletari. La proprietà della fabbrica fiorentina andrà ad esercitare il diritto dei capitalisti a realizzare profitti sulla pelle dei proletari e a scaricarli quando non sono più compatibili con il proprio interesse.

I lavoratori di GKN non possono vincere da soli e la loro battaglia deve essere unita alle sempre più numerose vertenze che il potere economico e politico vogliono invece tenere isolate e divise. La causa è una sola, unico è il nemico della classe operaia e anche la lotta deve essere unica ed unificata.

La nostra solidarietà non può limitarsi ad un messaggio e l’impegno della nostra organizzazione, per quanto permettono le nostre forze, sarà quello di chiamare alla lotta e sostenere i lavoratori di tutte le fabbriche e i luoghi di lavoro in cui la logica del capitale si esercita con gli strumenti del licenziamento e della serrata.

Ma in quanto soggetto politico, la nostra solidarietà si esprimerà anche con lo smascheramento di forze politiche di governo e sindacali che tengono isolati i lavoratori tra loro e che li portano al logoramento e alla sconfitta.

UNICO NEMICO, UNICA LOTTA

Tendenza internazionalista rivoluzionaria

Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

7 novembre, dalle h 8.00 chi può, qua. A sentire che rumore fa la dignità.

L’assemblea dei lavoratori invita tutte le realtà sociali, sindacali e politiche solidali alla lotta Gkn ad essere presenti, nelle forme e modi possibili, lunedì 7 novembre a partire dalle h 8.00 di mattina di fronte allo stabilimento Gkn, via Fratelli Cervi 1, Campi Bisenzio.

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Comunicati in solidarietà ai compagni del Si-Cobas e dell’USB colpiti dalla repressione (CSA Vittoria, GKN, Cambiare rotta-FIOM)

Comunicato Lavoratori GKN

SOLIDARIETÀ A USB E SI COBAS! TENIAMOCI LIBERI E LIBERE!

La guerra è elemento strutturale e prevalente in un sistema in continua competizione per l’egemonia politica ed economica a livello globale. La guerra chiama a sé tutti i livelli sottostanti producendo ricadute interne ad ogni Stato. In Ucraina la ricaduta di questo scontro è stato il colpo di stato del 2014 e la guerra che da allora non si è mai fermata: prima fatta dall’esercito di Kiev contro il Donbass per servire gli interessi di espansione della Nato verso est e che poi ha vissuto una escalation con l’intervento dell’esercito della Federazione Russa.

In Italia la ricaduta della guerra la vediamo chiaramente nell’aumento dei carburanti, delle bollette, dei prezzi al consumo e delle materie prime, nell’asservimento dei nostri territori alle politiche di guerra sia per installare un rigassificatore sia per costruire una base militare o per far passare il traffico d’armi.

La guerra sul fronte interno è anche e soprattutto repressione di ogni elemento di incompatibilità che potrebbe minare la pace sociale necessaria ad un sempre maggiore sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sulla donna e sull’ambiente.

Se questo è il contesto generale in cui ci muoviamo, il particolare oggi non può che corrispondere all’attacco repressivo contro USB e Si Cobas scattato all’alba del 19 luglio con perquisizioni ed arresti.

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Il Collettivo Gkn solidale con i lavoratori della Unes in lotta contro i licenziamenti

Da mesi ormai i lavoratori della Lgd, azienda in appalto della Unes di Trucazzano (Mi), lottano prima per l’applicazione del contratto nazionale, poi contro i licenziamenti ritorsivi e infine contro nuovi licenziamenti mascherati da un ricatto giudiziario.

Finora hanno raccolto cariche e violenze. L’ultima in ordine cronologico è avvenuta il 21 gennaio.

Questa lotta finora “inspiegabilmente” non ha bucato la grande attenzione mediatica, se non in sporadici episodi. “Inspiegabilmente” è ironico.

Così come abbiamo detto per Texprint, per noi è semplicemente intollerabile qualsiasi differenza di trattamento tra la nostra vicenda e le altre vertenze, qualsiasi sia l’organizzazione sindacale che le dirige, il colore della pelle dei lavoratori che scioperano e la loro posizione nella catena del valore capitalista.

I lavoratori della Ldl di Trucazzano hanno ragione. Stanno dalla parte del diritto, della ragione, del cambiamento. Contro di loro si esercita al contrario la violenza della conservazione. #insorgiamo

Dai disoccupati del movimento 7 novembre agli operai della GKN in assemblea

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Ai lavoratori e lavoratrici del Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze oggi in assemblea e presidio fuori la fabbrica.

Nonostante la nostra vertenza e lotta ci impegna ogni giorno ed ogni ora, in questi giorni siamo stati a Milano al fianco dei lavoratori della FedEx ed oggi saremo in piazza a Napoli, per una nuova iniziativa di lotta.

Abbiamo pensato di scrivervi un contributo per l’assemblea che si svolge al presidio permanente in fabbrica pur sapendo che avremo altri momenti per il confronto.

Sono state tante altre le occasioni dove già abbiamo chiarito perché un movimento di disoccupati, in quanto lavoratori inoccupati, ha come obiettivo generale quello della ricomposizione di classe e lavora incessantemente alla convergenza di quelle esperienze di lotta dentro e fuori i luoghi di lavoro.

Siamo stati presenti ai vari appuntamenti nazionali convocati dal Collettivo di Fabbrica e per questo vi ringraziamo della significativa vostra delegazione e della vostra partecipazione al corteo del 13 Novembre a Napoli contro la repressione ed in solidarietà ai disoccupati organizzati.

Per i disoccupati tutti è stato molto importante che insieme ai lavoratori e le lavoratrici del SiCobas, le rappresentanze del Movimento NoTav, gli RSU dell’Eletrolux e le tante altre realtà che abbiamo ricordato nel comunicato finale della manifestazione, ci fosse anche il vostro spezzone “Insorgiamo”. Un’indicazione che abbiamo portato avanti nella quotidianità da anni nella nostra città in tutte le iniziative di lotta e fuori ai magazzini a supporto dei picchetti e degli scioperi.

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Abbiamo buttato via la paura. Prato reagisce a mafia e sfruttamento – SI Cobas Prato e Firenze

Questa foto non è della manifestazione di ieri, ma della manifestazione a sostegno degli operai della Texprint dell’aprile scorso.

Più di cinquecento persone oggi hanno invaso le strade del Macrolotto per rispondere all’aggressione mafiosa di lunedì durante lo sciopero alla #Dreamland.

Un risultato straordinario per una manifestazione organizzata in appena 48 ore. 

Prato reagisce a mafia e sfruttamento, con un corteo che ha paralizzato prima il Macrolotto1 e poi il Macrolotto2, sfilando tra i vialoni e i capannoni delle ditte tessili.

Il messaggio è chiaro: abbiamo buttato via la paura.

In prima fila gli operai del distretto protagonisti delle lotte vittoriose di questi anni che hanno strappato ai padroni contratti regolari e l’8×5: Texprint, Sunshine, Tintoria2020, Superlativa, Tintoria DL, Tintoria Fada, Giaroeste e tanti altri.

Con noi i lavoratori della logistica (TNT, SDA, BRT, GLS), il Collettivo della GKN e gli operai della Piaggio di Pontedera.

E tanti, tanti solidali, studenti, cittadini che hanno voluto esserci e ci sono stati. 

Oggi abbiamo scritto un’altra bellissima pagina di questa storia di riscatto collettivo. 

La paura è solo dei padroni.

SI Cobas Prato e Firenze

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