Fermare la guerra in Ucraina: rifiutare di movimentare carichi militari. Lettera dei lavoratori del sindacato portuali della costa occidentale (USA)

controinformazione.info | Il tarlo gira: i lavoratori portuali statunitensi  si rifiutano di scaricare la nave israeliana
I portuali di Oakland boicottano una nave mercantile israeliana (giugno 2021)

Lettera degli iscritti e pensionati ILWU (sindacato portuali costa occidentale USA) contro il comunicato del 3 marzo dei presidenti del sindacato, che indice il boicottaggio delle navi russe. Tornare alla tradizione ILWU di opposizione alle guerre dell’imperialismo USA, mentre è in corso guerra di classe in USA.

3 ottobre 2022

L’ILWU deve opporsi alla guerra provocata dagli Stati Uniti e dalla NATO!

Noi, iscritti e pensionati dell’ILWU, siamo molto preoccupati per la dichiarazione pubblica del Comitato Costiero del 3 marzo 2022 sulla guerra in Ucraina. Essa si discosta dalle numerose posizioni contrarie alla guerra che il nostro sindacato ha assunto anche quando era impopolare farlo. L’ILWU ha sempre criticato le azioni di guerra della NATO. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ci siamo opposti alle guerre e ai colpi di stato statunitensi in Corea, Vietnam, Angola, Serbia (ex Jugoslavia), Cuba (invasione della Baia dei Porci), Cile (colpo di stato), El Salvador e Nicaragua.

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1° maggio a San Francisco – parla Angela Davis: sostegno ai portuali cileni, solidarietà tra i lavoratori di tutto il mondo. Nel nostro secolo dobbiamo arrivare alla giornata di lavoro di 4 ore.

Riprendiamo dalla pagina facebook del Comitato 23 settembre questo breve video con gli interventi del rappresentante del sindacato dei portuali (ILWU) e quello di Angela Davis.

Chi ascolterà o leggerà questi interventi, con cuore sano e mente lucida, capirà al volo perché da anni insistiamo sull’importanza degli avvenimenti sociali e politici degli Stati Uniti, sui movimenti dell'”altra America”, la nostra, sull’importanza della voce delle donne militanti (quella che qui in Italia è ancora così flebile), e dei temi che nel primo maggio di San Francisco si sono affrontati di petto: la denuncia della repressione poliziesca, del razzismo sistemico (di stato e di mercato), del patriarcato, della xenofobia come strumenti di divisione del fronte di classe, la difesa del diritto all’organizzazione degli sfruttati, la solidarietà internazionalista e il ruolo centrale della classe operaia, del proletariato (quella classe che secondo i reazionari di tutte le risme sarebbe da sempre e per sempre decerebrata e impotente) e dell’unità dei proletari di tutti i paesi nel farla finita con questo sistema sociale di sfruttamento e di oppressione. In tale quadro di lotta di classe al capitalismo (e non semplicemente ai singoli capitalisti) si colloca anche l’accenno propagandistico alla giornata lavorativa di 4 ore da conquistare “in questo secolo”. Ma dove siamo: ad una riunione della TIR?

Ecco la traduzione degli interventi

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