Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo nuovo aggiornamento sull’evoluzione della situazione negli Stati Uniti dalla seguente pagina Facebook, il cui autore è impegnato a seguire gli avvenimenti con un’ottica e un sentimento internazionalista militante.
Già durante le prime proteste spontanee degli afroamericani, che stanno pagando a doppio i costi delle conseguenze della crisi causata dal virus e le stesse conseguenze sanitarie del virus (in termini di numeri di ammalati e morti), si è vista schierarsi a loro sostegno incondizionato tantissima gioventù proletaria bianca, di quella parte della gioventù che anche essa è senza riserve in questa crisi sistemica e globale del capitalismo.

Il movimento degli afroamericani prende atto del fatto che, forse per la prima volta con questa ampiezza, settori di sfruttati bianchi si schierano con loro senza chiedere nulla in cambio, senza chiedere su che cosa, come e dove organizzare ed orientare la lotta.
Già giovedì 4 giugno a Manhattan la manifestazione partecipata da decine di migliaia di ragazzi, ragazze, giovani precari, lavoratori degli ospedali ed essential workers, neri, bianchi e nocciola esprimeva questa consapevolezza.
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