Si è deciso di anticipare alle ore 15.30 la convocazione dell’Assemblea di sabato 20 maggio sull’immigrazione, per consentire alle Associazioni che hanno dato la loro adesione di poter intervenire nel dibattito dopo gli organizzatori. Hanno aderito, finora, l’Associazione Sunugal, L’Associazione Venice Bangla School e Centro culturale, Diaspora Panafricana d’Italia (Diasporafit), Griots Venezia, Refugee Welcome Venezia, Associazione Libertà d’Africa Venezia, Forum Internacional Fontié ki Kwazwe – Fronteiras Cruzadas (Brasile).
Questa è la registrazione integrale dell’assemblea organizzata dal nostro blog, dal Comitato permanente contro le guerre e il razzismo di Marghera e dalla TIR sabato 22 aprile a Mestre, a cui hanno partecipato come correlatori militanti dell’Osservatorio Popolare di Bagnoli, del Movimento NO Pfas, dell’Assemblea No Tav – Vicenza, e a cui sono intervenuti un’attivista di Ultima Generazione e un compagno albanese.
La partecipazione è stata modesta (poco più di 30 presenti), ma chi avrà l’interesse di ascoltare la registrazione, potrà giudicare sulla qualità e la riuscita del confronto, decisamente inusuale, che abbiamo proposto tra militanti internazionalisti rivoluzionari e militanti dei movimenti ecologisti. Si tratta solo di un inizio,da tutte/i i presenti giudicato positivo. (Red.)
Prosegue con un’intensa attività di propaganda e di contatti la preparazione dell’Assemblea sulla catastrofe ecologica in corso indetta a Mestre dal nostro blog, dal Comitato permanente contro le guerre e il razzismo e dalla TIR, alla quale parteciperanno componenti e attivisti dei movimenti ambientalisti e di Iskra, in un confronto che si annuncia già vivace e fecondo. Poiché la catastrofe ecologica non colpisce soltanto il Nord del mondo, anzi colpisce con una violenza ancor più devastantecrescenti aree del Sud del mondo, abbiamo ritenuto di diffondere un testo in arabo e in bengalese come minimo segno di rispetto e di attenzione per gli immigrati e le immigrate del polo industriale di Marghera e dell’area metropolitana di Venezia-Mestre. (Red.)
La catastrofe ecologicanel Sud e nel Nord del mondo:come fermarla?
C’è una catastrofe ambientale globale in corso, misurabile da una serie di indicatori: riscaldamento globale, siccità, desertificazione, inquinamento delle acque, dei terreni, dell’aria, del sottosuolo, fenomeni climatici estremi, crescente scomparsa delle specie animali e vegetali, pandemie, etc. E se tutto ciò non bastasse, è arrivata la guerra in Ucraina che si è aggiunta alle decine di guerre già esistenti, con la prospettiva sempre più minacciosa di un conflitto mondiale.
Questa catastrofe colpisce con particolare durezza il Sud del mondo, per ragioni che sono storiche e sociali (colonialismo, neo-colonialismo), non solo naturali. L’abbiamo davanti agli occhi con le crescenti migrazioni per ragioni ecologiche dall’Africa, dal Medio Oriente, dall’Asia.
Negli ultimi decenni non sono mancate – nel mondo e anche in Italia – le proteste e le lotte contro questo progressivo degrado dell’ambiente globale e locale. Sono state in particolare le giovani generazioni a farsene carico. Ma finora, dobbiamo riconoscerlo, non siamo riusciti a fermare la folle corsa al disastro. Anzi la corsa sembra accelerarsi con la guerra, il nuovo generale riarmo, e una “transizione all’elettrico” che non sarà affatto la soluzione “verde” a tutti i problemi, come pretendono i governi e i grandi poteri capitalistici: è e sarà fonte di ulteriori devastazioni ambientali, e di malattie e morte per i lavoratori impiegati in mansioni pericolosissime.
Per discutere di questi temi e confrontarci sul come rendere più efficaci le nostre denunce e le nostre azioni di lotta, partecipa anche tu alla Assemblea che si terrà sabato 22 aprile alle ore 16, al Centro Candiani di Mestre.
Comitato permanente contro le guerre e il razzismo Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria – Blog Il Pungolo rosso
Dalla Francia e dalla Grecia ci arrivano in questi giorni segnali chiari e forti di risveglio della grande massa dei lavoratori, scesi in lotta – e che lotta! – contro i loro governi, le spese militari, i tagli alla spesa sociale.
In Italia segnali importanti di risveglio dei lavoratori sono venuti, negli ultimi anni e negli ultimi tempi, dalle lotte dei facchini e dei driver immigrati organizzati con il SI Cobas contro le multinazionali della logistica, e dai disoccupati organizzati di Napoli del Movimento 7 novembre. Queste lotte hanno conquistato grandi miglioramenti dei salari e degli orari di lavoro nei magazzini, e sbocchi di formazione e lavoro a Napoli. E hanno avuto il merito di porre questioni generali come il no alla guerra e all’economia di guerra, il no alla precarietà e al carovita, e denunciare le politiche razziste di guerra agli immigrati. Da queste lotte è partito anche un caldo appello agli studenti, ai giovani ambientalisti, al sindacalismo di base, alla massa delle sfruttate e degli sfruttati per dare vita a un fronte di classe unitario contro il padronato, il governo Meloni, le decisioni di UE e Nato.