
LA MOBILITAZIONE DEL BLACK FRIDAY PONE CON FORZA LA NECESSITÀ IMMEDIATA DI UNA BATTAGLIA SINDACALE E POLITICA CONTRO IL MODELLO-AMAZON
Venerdì scorso centinaia di lavoratori del SI Cobas, in larga parte operai della logistica provenienti da varie città d’Italia, hanno presidiato i cancelli del mega-impianto Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza); con loro alcune decine di studenti e di solidali.
Abbiamo scelto di aderire all’appello lanciato dalla rete internazionale “Make Amazon Pay” con l’obbiettivo di dare continuità alla partecipatissima iniziativa in occasione dello sciopero generale del sindacalismo di base dell’11 ottobre, e quindi di dar voce alle lotte contro lo sfruttamento e i bassi salari imposti dal sistema-Amazon.
Ci siamo concentrati fuori ai cancelli di Castel San Giovanni in concomitanza con il “Black Friday”, divenuto ormai a livello mondiale il simbolo e l’apice di un modello di consumismo sfrenato fondato su una riduzione dei prezzi al dettaglio che è il frutto dell’aumento mostruoso dei ritmi e dei carichi di lavoro dei facchini, dei drivers e dei magazzinieri, e dei salari da fame resi possibili da un sistema di precarietà generalizzata delle condizioni di lavoro e contrattuali: un sistema che durante la fase pandemica si è ulteriormente inasprito e che oggi vede la gran parte dei lavoratori Amazon inquadrati da anni con contratti a tempo determinato o in somministrazione, sotto il ricatto permanente del mancato rinnovo e quindi di fatto impossibilitati ad organizzarsi in un sindacato che faccia valere le loro ragioni e i loro interessi.
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