Modena, 12 marzo, corteo: “verità e giustizia per la strage del carcere di sant’Anna” – SI Cobas

CORTEO A MODENA DOMENICA 12 MARZO! VERITÀ E GIUSTIZIA PER LA STRAGE DEL CARCERE DI SANT’ANNA!

Il S.I. Cobas aderisce al corteo indetto per celebrare il terzo anniversario della strage di detenuti avvenuta nel carcere di Modena nel marzo 2020, con 9 morti archiviati come suicidi per overdose senza alcuna indagine, nonostante numerosissime testimonianze provino la responsabilità della mattanza a carico delle forze dell’ordine.

Ricordiamo che Modena è una delle capitali italiane della repressione antisindacale, con oltre 500 operai e sindacalisti a processo, e il carcere di Sant’Anna è lo stesso in cui venne rinchiuso il nostro coordinatore nazionale, Aldo Milani, a seguito della fallita montatura giudiziaria ordita in quella città da questura e padroni.

Il S.I. Cobas si schiera per il superamento di tutte le carceri, l’abolizione del 41bis e dell’ergastolo ostativo, per la liberazione di Alfredo Cospito e di tutti i militanti e rivoluzionari prigionieri dello stato borghese.

Invitiamo tutti i compagni e le compagne a partecipare al corteo domenica 12 marzo a Modena.

SI COBAS

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Italpizza: il padrone non è mai sazio. Dopo i furti di salario a lavoratori e lavoratrici, ora chiede i soldi anche al SI Cobas! E trova un giudice che…

ITALPIZZA: IL PADRONE NON È MAI SAZIO. DOPO I FURTI DI SALARIO A LAVORATRICI E LAVORATORI, ORA CHIEDE I SOLDI ANCHE AL SI COBAS!

Di seguito pubblichiamo il comunicato del SI Cobas di Modena alla vigilia dell’udienza del “maxiprocesso” che vede imputati ben 67 tra lavoratori, sindacalisti e solidali per la lotte e gli scioperi in Italpizza.

Tra le solite accuse di violenza privata e manifestazione non autorizzata, spicca la richiesta dei padroni di un “risarcimento danni” di 500 mila euro a carico del SI Cobas.

Ma anche questa pretesa di Italpizza non è una novità, bensì si pone in continuità con iniziative analoghe portate avanti di recente dai padroni contro gli scioperi e l’esercizio delle prerogative sindacali: su tutte la causa intentata dalla multinazionale della logistica XPO, che nel 2018 chiese al SI Cobas ben 2 milioni di euro e si vide rigettare il ricorso dal Tribunale del lavoro di Milano; e, più di recente, quella portata avanti dalla UNES attraverso l’avvocato Pietro Ichino, e che è attualmente in corso.

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Materiali sulla neonata Rete nazionale Lavoro sicuro

Il 26 maggio scorso si è tenuta a Modena la riunione costitutiva della Rete Nazionale Lavoro Sicuro. Qui di seguito alcuni materiali. Anzitutto il comunicato ufficiale. A seguire il brioso e battagliero report redatto dal SI Cobas della sanità, che di questa Rete intende essere parte attiva. A chiudere un post del Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio che, commentando una nuova sentenza assolutoria dei crimini padronali in materia di amianto, sottolinea implicitamente quanto questa Rete sia necessaria e da sostenere. (Red.)

L’obbiettivo pratico per cui battersi è rivendicare tutte le misure di prevenzione per arrivare il giorno prima, perché siamo stanchi di assistere al solenne e istituzionale “adesso basta” dopo ogni tragedia.

1. Fermare la strage di lavoratori in atto in Italia e nel mondo: solo in Italia 1.400 morti all’anno da eventi acuti, il doppio da malattie professionali (ma solo le morti asbesto correlate sono stimate nell’ordine di 6.000!) e ben oltre mezzo milione di eventi acuti non mortali. Arrivare il giorno prima!

Nasce la Rete nazionale lavoro sicuro

A fronte delle ricorrenti stragi sul lavoro e della inquietante espansione di forme di schiavismo e di costrittività, in Italia e nel mondo (ultima strage collettiva una miniera – capitale canadese – in Burkina Faso) a conclusione del primo incontro pubblico tenutosi a Modena il 26 maggio 2022 su impulso e proposta del nucleo storico dei macchinisti delle ferrovie, è nata la “rete nazionale lavoro sicuro”.

La proposta politica di lavoro è semplice ed è risultata unanimemente condivisa dai partecipanti convenuti da tutta Italia :

  • La situazione attuale: esiste una drammatica e iniqua disparità tra cittadini e lavoratori rispetto alla speranza di vita e di salute.
  • Questa situazione è causata da: esposizioni a rischi lavorativi e ambientali inaccettabili e dalle successive difficoltà, differenziate per reddito e informazioni, anche a riguardo della prevenzione secondaria e terziaria (diagnosi precoce e accesso alle cure).
  • L’obiettivo primario della rete consiste nel contribuire ad abbattere gli ostacoli che impediscono di garantire la stessa speranza di vita e di salute a tutti gli esseri viventi sul pianeta cominciando dalla eliminazione dei rischi alla fonte (prevenzione primaria); lo slogan “prevenire è meglio che curare” rimane assolutamente valido ed attuale ed indica la strada maestra negli ambienti di lavoro e di vita… e anche nelle acque del Mediterraneo…
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La repressione delle lotte operaie a Modena è una questione nazionale. Richiede una risposta forte e ampia (TIR)

Socialist Party :: State repression in Britain

Il rinvio a giudizio, a Modena, di 120 tra operaie e operai di Italpizza e militanti del SI Cobas, è l’ultimo atto di un sistematico attacco al diritto di sciopero e di organizzazione sindacale da parte dell’asse di ferro che è venuto a saldarsi lì tra padronato, polizia e magistratura. Queste ultime incriminazioni, infatti, si aggiungono ad altre centinaia di denunce contro operai e operaie dell’Alcar 1 (108), Gls (60), Emilceramica (11), Bellentani (21), GM Carrozzeria e Cataforesi (40), Opera Group (circa 45 più 12 decreti penali di condanna), Ups (una decina), Gigi Salumificio (7), PAMM (una quindicina), Emiliana Serbatoi (9), Italcarni (9 più multe dpcm). A cui vanno aggiunti 12 fogli di via, 4 avvisi orali e il blocco delle pratiche di cittadinanza per diverse decine di operai/e.

I terribili “crimini” contestati? Sempre gli stessi: violenza privata (cioè: picchetto), resistenza a pubblico ufficiale (idem), oltraggio, manifestazione non autorizzata. In buona sostanza: il semplice esercizio del diritto di sciopero. Punto.

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