Niscemi, sabato 8 agosto: la polizia spara lacrimogeni contro i No Muos, di Antonio Mazzeo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa testimonianza di A. Mazzeo da Niscemi su un intervento della polizia contro la dimostrazione del movimento No Muos dello scorso sabato 8 agosto. E’ cambiato il governo (da centro destra a centro-sinistra), è cambiato il ministro degli interni, non è cambiato nulla per quel che riguarda l’azione statale contro le lotte. Un impegno d’onore era, un impegno d’onore resta. Specie quando c’è di mezzo la Nato. Poi, se qualcuno – come noi – definisce lo stato democratico un apparato della repressione di classe, è ideologico…

Mi chiamano da parte mentre ascoltavo gli interventi a fine corteo. “Antonio, ho sentito che stanno preparando i lacrimogeni”. Mi sembra impossibile. Non ci sono state tensioni nel corso della manifestazione. Centinaia di persone con bandiere e striscioni colorati, gli antichi slogan anti-yankee e diverse famiglie con bambini e palloncini al seguito. Mi avvicino al cancello principale dove ragazze e ragazzi battono ritmicamente con il palmo l’inferriata. Dall’altra parte il nervosismo è evidente, ci sono i celerini in tenuta antisommossa e una riproduzione in salsa italiana del VII cavalleggeri.

Francamente il tutto mi sembra scenograficamente rituale e non riesco a immaginare che si pensi davvero di punire l’appuntamento No MUOS con l’ennesima stupida prova di forza istituzionale. C’è però un tizio in camicia azzurra, testa calva e barbetta alla moda, che si mostra scomposto e pronuncia proprio la parola lacrimogeni. Non lo conosco ma credo sia il funzionario PS a cui è stata delegata la gestione della piazza. Dentro e fuori dalla base militare USA decine di agenti in polo e borsello filmano ossessivamente ogni dettaglio. Un mastino stile robocop si affianca al capo in camicia azzurra con un candelotto in mano. “Ok. Andiamo!”.

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Fermiamo le guerre in corso e in preparazione! Dibattito pubblico. Mestre, 30 gennaio, h 15.30

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DIBATTITO PUBBLICO A MESTRE (VE)
SABATO 30 GEN. H. 15.30, CENTRO CANDIANI 1° PIANO

Partecipano_ Comitati No Trident (Napoli), Donne in rete per la pace, Donne No Dal Molin (Vicenza), Collettivo Pax Christi (Marghera), Comitati No Muos (Sicilia), Il cuneo rosso (rivista)

Organizza_ Comitato permanente contro le guerre e il razzismo – Piazzale Radaelli 3, Marghera comitato.permanente@gmail.com

Nessuno pensa alla guerra, alle bombe lanciate sulle case e sui luoghi di lavoro, alle carneficine di uomini, donne e bambini che avvengono ogni giorno in Medio Oriente. E in questi anni ben pochi hanno pensato alle decennali guerre scatenate dall’Occidente nei quattro angoli del globo quando hanno visto arrivare nelle loro città centinaia e migliaia di profughi. Alla guerra, qui in Italia e in Europa, non si riesce a pensare neanche quando si sentono rombare i motori dei caccia, carichi di morte, partiti dalle basi militari dietro casa. Alla guerra si è pensato solo quando a Parigi, il 13 novembre, un gruppo di jihadisti ha sparato nel mucchio. Solo allora i ‘nostri’ governanti hanno urlato scandalizzati: “Siamo in guerra”.

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