Riceviamo dal Laboratorio Politico Iskra di Napoli, e volentieri pubblichiamo, queste note su una imposta patrimoniale del 10% sul 10% più ricco della popolazione. Queste note rispondono ad alcuni degli interrogativi che sono stati posti a questi/e compagni/e nelle discussioni che hanno avuto intorno a questo obiettivo. Non c’è bisogno di dirlo: questa rivendicazione politica potrà marciare solo ed esclusivamente sulle gambe di un grande movimento di lotta dei proletari. I furbacchiotti tipo-Casini che fanno un’occhiolino alla patrimoniale (guardandosi comunque bene dallo specificare se, per caso, è dello 0,01%, se è su tutti i conti correnti o solo su quelli pesanti), lo fanno per disinnescare il rischio. Non essendo nati ieri, immaginano di quanto salirà la rabbia di tutti quelli che vivono del proprio lavoro a doversi accollare il debito della classe capitalistica che ci ha portati in questa catastrofe.
Due conti sulla patrimoniale del 10% sul 10% – Laboratorio Politico Iskra
Facciamo il punto: come può essere fatta una vera #patrimoniale in questo paese? Come possiamo veramente andarci a prendere i #soldi lì dove ci sono? Da dove arrivano questi #400miliardi? Alcune risposte alle più frequenti domande per una discussione necessaria che deve proseguire.
1) Quando parliamo della ricchezza nazionale, intendiamo quella immobile o reale (abitazioni, terreni, auto, oggetti di valore, brevetti, etc.) e quella finanziaria (depositi, contante, riserve assicurative, azioni, obbligazioni, quote di fondi comuni, titoli di stato).
2) In Italia, in generale (cioè riferendoci a tutta la società, a tutte le classi sociali), la ricchezza immobile è maggiore di quella finanziaria, grosso modo: 65/70 a 35/30. I dati del 2018 (anche quelli successivi avranno come riferimento il 2018) erano i seguenti: circa 7.000 miliardi il valore totale della ricchezza immobile, circa 4.068 miliardi il valore di quella finanziaria. Attenzione: stiamo parlando solo della ricchezza censita in Italia, dal catasto italiano e dal sistema bancario e assicurativo italiano. Ma, se il 90, o forse il 99%, dei cittadini italiani all’estero non ha nulla, la cosa cambia radicalmente per l’1% più ricco, che ha depositi ovunque nel mondo (anche proprietà immobili, naturalmente, ma forse in prevalenza ricchezza finanziaria), specie nei paradisi fiscali, ma non solo. Continua a leggere Il 10% del 10%. Due conti sulla patrimoniale (Laboratorio politico Iskra)