Riprendiamo da Officina Primo Maggio (www.infoaut.org) un’intervista, veramente interessante e istruttiva, al medico del lavoro Vittorio Agnoletto, nella quale viene analizzato con estrema precisione e competenza il modo in cui si è mosso il sistema sanitario della Lombardia, pubblico e privato insieme, davanti all’arrivo dell’epidemia da Covid-19. Abbiamo affrontato sul nostro blog, tra i pochi, il tema fondamentale della medicina di stato e di mercato, e dell’impossibilità che essa attui la prevenzione primaria. Questo testo conferma in pieno quanto abbiamo sostenuto mostrando anche quanto fuorviante sia la distinzione tra il privato ed un “pubblico” sempre più imbevuto della stessa logica, iper-capitalistica diciamo noi, del privato. Ciò che ad Agnoletto appare come una catena di errori, follie, assurdità, a noi appare, per l’essenziale, come un portato inevitabile della logica di fondo su cui è tarato non solo il sistema sanitario (in Lombardia e fuori), ma l’intero sistema dei rapporti sociali capitalistici. C’è del metodo in quella follìa: e qui risulta evidente la diversità tra le prospettive ideologico-politiche. Ciò detto, aggiungiamo: nonostante ciò, sono più utili per la nostra lotta testi di questo tipo rispetto a scritti dei quali, se togli un po’ di formule ideologiche, non rimane altro che un po’ di fuffa.