Quando la scienza diventa una questione di classe
Dobbiamo rispondere ad una domanda lasciata in sospeso : perché i governi, gli stati, a cominciare dai governi e dallo stato italiano, non hanno fatto una politica di prevenzione per la pandemia che sta infettando il pianeta, e in vista della quale già da anni erano stati approntati – sulla carta – dei piani di intervento?
La risposta non può che essere questa: perché i costi per la prevenzione o per i relativi lavori di cura non producono profitto (plusvalore diretto), o – almeno – non ne producono abbastanza da soddisfare la brama di profitti della classe capitalistica, e rappresentano perciò solo un costo passivo.
Pensiamo alle mascherine contro il Covid-19: quando le mascherine costavano prezzi esorbitanti (dato che il governo Conte aveva consentito ogni tipo di speculazione senza muovere un dito), se tu avessi risparmiato sull’acquisto per proteggere dal virus tua madre, saresti stato considerato un reietto, una persona meschina; ma se “tu” sei il proprietario di una azienda, è logico – secondo la logica spietata del profitto – che al di sopra di una certa cifra tu non possa spendere per proteggere operaie ed operai che lavorano per te.
Pensiamo alla questione della ArcelorMittal (ex Ilva) di Taranto e paragoniamola allo stare in casa con un motorino acceso.
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