Dal Giappone e dalla Corea un forte messaggio internazionalista contro guerre e riarmo (italiano – English)

Riportiamo di seguito due comunicati provenienti dal Giappone, rispettivamente di due comitati anti-militaristi e dei sindacati di ferrovieri del Giappone (Doro Chiba) e della Corea.

Il primo comunicato chiama alla mobilitazione contro il vertice G7 che si terrà a maggio in Hiroshima, a parole contro l’uso delle armi nucleari (nella città in cui per prima hanno seminato morte e distruzione ad opera degli Stati Uniti), nei fatti per proseguire la guerra in Ucraina contro la Russia e far salire di grado il confronto con la Cina, mentre lo stesso Giappone riarma ed espande le centrali nucleari, potenziali fonti di materiale per la produzione di armi nucleari.

Entrambi i comunicati, oltre a chiedere che si fermi la guerra in Ucraina, denunciano il colossale riarmo deciso dal governo Kishida (per un importo equivalente a 300 miliardi di euro in 5 anni, 3 volte l’entità del riarmo tedesco), visto in funzione di un possibile futuro attacco alla Cina. Questo mentre il Wall Street Journal rivela che gli Stati Uniti hanno deciso di aumentare i propri istruttori militari presenti a Taiwan (da 30 a circa 200).

Ferma da parte di entrambi i comunicati la denuncia dell’imperialismo giapponese, delle sue guerre di rapina condotte nella prima metà del secolo scorso che provocarono 20 milioni di morti, e l’opposizione alla revisione costituzionale per abolire le limitazioni al riarmo (di fatto già in gran parte aggirate), così come l’indicazione dell’unità internazionale dei lavoratori quale unica forza che può opporsi alle guerre imperialiste rovesciando il capitalismo che le alimenta. Al tempo stesso viene denunciata la repressione del governo coreano contro il combattivo sindacato KCTU.

Condividiamo lo spirito internazionalista dei compagni giapponesi e coreani. Ci accomuna l’indicazione di lotta contro tutti gli imperialismi a partire dal “nemico in casa nostra” e la volontà di unire su queste basi le avanguardie internazionaliste. (Le redazioni del Pungolo rosso e di Combat-Coc)

***

Fermare subito la guerra in Ucraina!

Impedire la guerra di aggressione alla Cina!

Far fallire la conferenza degli imperialisti per la guerra nucleare!

Fermare la guerra nucleare mondiale con l’unità dei lavoratori!

Appello alla lotta per far fallire il vertice del G7 di Hiroshima del 19 maggio

Cari colleghi di tutto il paese e di tutto il mondo!

Il vertice del G7 2023 si terrà a Hiroshima dal 19 al 21 maggio. Non è una conferenza per il disarmo nucleare, ma per propagare le fiamme della guerra in Ucraina e una guerra nucleare di aggressione alla Cina, guidata dall’imperialismo statunitense e giapponese. Facciamo fallire il Vertice di Hiroshima del G7 per fermare immediatamente la guerra in Ucraina, per impedire la guerra di aggressione alla Cina e per bloccare la guerra nucleare globale!

Fermare la guerra in Ucraina, ora!

Dallo scoppio della guerra in Ucraina, i governi “occidentali” e i media hanno denunciato “l’invasione russa sotto Putin”, lodando il regime di Zelensky e inviando armi all’Ucraina.

Tuttavia, questa guerra è causata dal tentativo di integrare l’Ucraina nella NATO, promosso sotto la guida dell’imperialismo statunitense. In risposta, il regime di Putin ha iniziato a contrastare questa mossa, utilizzando la forza militare. Si tratta di una guerra di rapina aggressiva sia da parte degli Stati Uniti-NATO e della sua forza promotrice, gli Stati Uniti, che da parte della Russia. Il regime di Zelensky è un tutt’uno con l’imperialismo statunitense ed europeo. Sia Putin che la parte USA-NATO hanno ventilato l’uso di armi nucleari; una guerra nucleare potrebbe scoppiare in qualsiasi momento.

Continua a leggere Dal Giappone e dalla Corea un forte messaggio internazionalista contro guerre e riarmo (italiano – English)
Pubblicità

“Tagliate la guerra, non il reddito. Natale per tutti, o per nessuno”, “La soluzione siamo noi!” – Movimento dei disoccupati 7 novembre

I fatti a cui ci si riferisce il primo comunicato sono di ieri, 21 dicembre. A seguire il comunicato di oggi, 22 dicembre (Red.)

TAGLIARE LA GUERRA, NON IL REDDITO!

NATALE PER TUTTI O PER NESSUNO.

UN ALTRA GRANDE GIORNATA!

CENTINAIA DI DISOCCUPATI IN PIAZZA A NAPOLI!

Dopo il caos e i tafferugli dell’altro ieri, altro corteo spontaneo a Napoli, una grande risposta dopo un assemblea enorme nel centro storico del movimento dei disoccupati rispetto la vertenza.

Il movimento ha però ribadito che la nostra lotta è inserita nel corso catastrofico di questo sistema capitalistico.

In queste ore un infame emendamento della finanziaria aggredisce ancora di più e definitivamente la già limitata misura del reddito di cittadinanza addirittura eliminando la clausola della congruità dell’offerta lavorativa ai percettori mentre si continuano ad aumentare le spese militari con ulteriori fondi stanziati per le armi in Ucraina, la difesa dei profitti dei padroni.

Il corteo è arrivato fino a Piazza Municipio.

Continua a leggere “Tagliate la guerra, non il reddito. Natale per tutti, o per nessuno”, “La soluzione siamo noi!” – Movimento dei disoccupati 7 novembre

Il favoloso mondo della Brexit, 2. Militarismo, militarismo, folle e sanguinario militarismo

Il succo del discorso della Truss è nell’attacco alla politica di Merkel e UE verso la Russia, da gettare alle ortiche subito per imbracciare una politica “assertiva” fatta di attacchi senza tregua al “barbaro” nemico, puntando al suo annientamento.

Uno degli argomenti forti dei piazzisti britannici della Brexit (e dei loro replicanti di destra e di sinistra italiani) è stato e rimane il recupero di sovranità economica e politica. Liberata dai vincoli di Bruxelles, Londra avrebbe, più o meno in breve, riconquistato il vecchio statuto di “regina degli oceani e intraprendente conquistatrice di mercati lontani”.

Noi formulammo, invece, tutt’altra previsione. Data l’asprezza del livello di scontro inter-capitalistico e inter-imperialistico esistente, a crisi irrisolta, sul mercato mondiale, non poteva esserci alle viste, per la Gran Bretagna, nessun “recupero di sovranità nazionale”, semmai il contrario. E così è stato.

Dopo la Brexit, la pretesa dei gangster statunitensi di dettare legge nella loro riserva britannica si è fatta più arrogante che mai in tutti i campi, fino al punto da spingere “The Guardian” a ridicolizzare Johnson come “il barboncino di Trump”. Né le cose sono cambiate con Biden. La Gran Bretagna attende ancora segnali di fumo per quel trattato commerciale speciale con gli Usa a cui aspira, e che è assai difficile che arrivi, almeno fino al “giorno in cui l’Inghilterra busserà ancora una volta alla porta dell’Europa” (questa la pungente considerazione di Sergio Romano).

Continua a leggere Il favoloso mondo della Brexit, 2. Militarismo, militarismo, folle e sanguinario militarismo

Assemblea telematica in preparazione dello sciopero del 20 maggio: domenica 8 maggio, ore 10.30 – Si-Cobas

Lo sciopero del 20 maggio parte dalla necessità di far sentire la nostra opposizione alla guerra come strumento-chiave della ristrutturazione capitalistica e la nostra denuncia del ruolo antioperaio di tutti gli schieramenti attivi nel conflitto (Usa, Ue, governo ucraino e Russia).

La guerra tra Russia ed Ucraina rappresenta un balzo in avanti della crisi sistemica del modo di produzione capitalista; uno scontro per il controllo delle ricchezze e dei mercati nelle regioni dell’ex Unione Sovietica, che oppone l’imperialismo russo, proteso nello sforzo di fermare l’erosione della sua sfera d’influenza, al blocco USA-UE-NATO deciso ad avanzare nello sfondamento verso Est. Da quasi tre mesi l’Ucraina è devastata: centinaia di migliaia di proletari vengono mandati al massacro e a massacrare altri proletari per servire gli interessi di bande di capitalisti. Mentre proseguono i bombardamenti e le distruzioni causate dall’invasione russa, l’occidente spende miliardi di euro per armare e foraggiare il governo fantoccio di Zelensky in modo da prolungare ad oltranza la carneficina: l’effetto sono decine di migliaia di morti, militari e civili, e oltre 11 milioni di sfollati, che vanno ad aggiungersi alle migliaia di cadaveri che hanno funestato la guerra civile in corso da almeno 8 anni tra i governi filooccidentali e ultranazionalisti di Kiev e i separatisti filorussi del Donbass. Come in tutte le guerre, sono i proletari, in Ucraina come in Russia e in Europa, che pagano a caro prezzo gli effetti dei bombardamenti, delle sanzioni e del forte aumento del costo della vita.

Continua a leggere Assemblea telematica in preparazione dello sciopero del 20 maggio: domenica 8 maggio, ore 10.30 – Si-Cobas

Draghi contestato a Napoli – Movimento dei disoccupati 7 novembre

Ieri, 29 marzo, a Napoli, iniziativa del Movimento di lotta Disoccupati 7 novembre: un bell’esempio di unità tra lotta economica e lotta politica. Proprio sul tema che caratterizza oggi, più di ogni altro, l’azione del governo Draghi.

UN’IMPORTANTE GIORNATA DI LOTTA!

Ora conclusa la mobilitazione iniziata per noi dalle 6:00 di questa mattina con l’iniziativa che ha violato la zona rossa al Maschio Angioino con il chiaro riferimento alla nostra vertenza ed all’opposizione all’aumento delle spese militari a discapito della spesa sociale.

Il Governo stanzia 100 milioni di euro al giorno per le spese militari, il 2% del PIL e qualcuno della maggioranza bulgara propone anche di tagliare l’elemosina del Reddito di Cittadinanza per pagare le armi.

Fino alle 9:00 i disoccupati sono riusciti ad essere davanti all’ingresso del Maschio Angioino dopo essere stati poi allontanati a Piazza Municipio.

Dopo diversi momenti di tensione i disoccupati da Via Santa Brigida hanno superato gli schieramenti riuscendo a posizionarsi nuovamente al Maschio Angioino.

Continua a leggere Draghi contestato a Napoli – Movimento dei disoccupati 7 novembre